L’allenatore portoghese dopo la sconfitta in Laguna: “Obiettivo 4° posto, ma non vuol dire che siamo da 4° posto. Rosa non migliore dell’anno scorso”
Sconfitta amara per la Roma a Venezia, per 3-2. Con Josè Mourinho che commenta a Sky tra arbitri e valore della rosa: “Come allenatore devo mettere un po’ di ambizione, di motivazione, non solo ai giocatori ma anche a me stesso. Dire che il quarto posto è un obiettivo non significa che siamo da quarto posto. Vogliamo puntarci, non ho mai detto che eravamo una squadra da quarto posto. Ma dico e continuerò a dire che è l’obiettivo, fino a che sarà matematicamente possibile. Lo sforzo che la società ha fatto questa estate secondo me è stato un mercato più reattivo che obiettivo di rinforzi. Non penso che questa rosa sia meglio dell’anno scorso. Abbiamo perso giocatori di esperienza e di rosa, ad esempio i due terzini in panchina erano Reynolds e Tripi. Tripi è della Primavera e Reynolds ha fatto due partite in Serie A. Bruno Peres sarebbe utile, Juan Jesus sarebbe utile. E’ stato un mercato di reazione, io sono vicino alla società in questo. Il portiere è stata una scelta mia, l’ho voluto io, poi un terzino è stato di reazione perchè abbiamo perso Spinazzola. Abraham anche, perchè è andato via Dzeko. Gli altri sono dell’anno scorso. Non è questa la stagione per avere obiettivi chiari, io ho tre anni, c’è un progetto. Questa stagione è importante per me per capire qualcosa che potrei non aver capito prima di arrivare, ora capisco più di due mesi fa. Noi siamo in costruzione. La motivazione per noi sarà sempre il quarto posto fino a che è matematicamente possibile. Dobbiamo mettere un target al di là del potenziale”.
Poi a DAZN: “Il loro secondo gol ha cambiato la partita. Purtroppo ha cambiato la partita. L’arbitro non è qui a parlare, il Var non è qui, è così. Dobbiamo digerire la situazione e soffrire. Perchè gente che lavora come noi soffre quando si perde”. Cosa non le piace dell’episodio da rigore? “Preferisco non entrare nel merito. Le regole di solito, per chi capisce poco di calcio, sono per tutti. Poi c’è l’interpretazione delle regole. E poi c’è lo spazio del dubbio, che di solito, quando arrivi alla fine della stagione, dici che in questa o quella partita è andata per noi, di solito alla fine della stagione trovi un equilibrio. Questo è il calcio. Però quando è una accumulazione settimana dopo settimana, inizi a pensare che è meglio stare zitto perchè non posso dire quello che penso. Perché? Me lo sono chiesto sì, e ho risposto a me stesso, ma non posso dirlo. Obiettivi? Non è l’anno per sognare in grande, ma tocca a me alzare ambizione e motivazioni. La nostra meta è il quarto posto, ma per qualche motivo siamo scivolati al sesto-settimo posto”.”.
Di
Redazione LaViola.it