Oggi si sfideranno all’Olimpico due allenatori assolutamente diversi tra loro. Uno risultatista e uno giochista
Se è vero che gli opposti si attraggono, allora tra Mourinho e Italiano prima o poi dovrà anche scoppiare il grande amore. Perché le linee di demarcazione tra i due allenatori di Roma e Fiorentina sono tante. Scrive La Gazzetta dello Sport.
E anche assai nette. Non è soltanto una questione legata alla oramai consolidata divisione tra risultatisti (Mourinho) e giochisti (Italiano), è qualcosa che va anche più in là, che va oltre. Una questione filosofica, anche di come va studiato e affrontato il calcio quotidianamente, ma sempre di petto. Mou è sicuramente più gestore, Italiano cerca invece di distinguersi da insegnante.
Così non è un caso che la metà della carriera del portoghese sia andata in scena nella Premier, dove Mou ha imparato ad essere anche manager, oltre che allenatore. Italiano, invece, si dedica più al campo. E gli è rimasto nel cuore quella finale di Conference persa contro il West Ham, la scorsa estate. Ecco, se c’è una cosa che li accomuna è proprio questa, sono due tecnici che hanno griffato le prime due finali della nuova coppa europea.
Di
Redazione LaViola.it