Il patron del fondo Gamco lavora all’acquisto del club «Vediamo come andrà, per noi lo sport è importante»
L’ennesimo investitore statunitense potrebbe presto planare in Serie A con il fondo Gamco Investors, il gruppo creato nel 1976 dall’italo-americano Mario Gabelli, un profilo conosciutissimo, e decisamente rispettato, della finanza newyorchese. Scrive La Gazzetta dello Sport.
La Gamco, infatti, ha gli occhi puntati sul Monza e i due gruppi si sono già incontrati più volte con l’analista di riferimento per gli investimenti sportivi di Gabelli, Alec Boccanfuso, a capo di un progetto che se dovesse andare in porto – e le prospettive sono buone – lo vedrebbe anche come punto di partenza per la nuova dirigenza.
Monza piace al fondo di Mario Gabelli per tanti motivi, partendo dalla presenza come azionista di Fininvest fino ad arrivare alla location a due passi dal cuore della finanza italiana senza dimenticare la figura dell’ad Adriano Galliani, uomo di spicco del calcio italiano e non solo.
«Ho prodotto un rapporto sul calcio europeo per un eventuale investimento – racconta Alec Boccanfuso, grande appassionato di soccer e analista di Gamco dal 2018 – e dopo diverse ricerche sul mercato italiano abbiamo individuato nel Monza il perfetto obbiettivo, prendendo poi contatti con Fininvest».
Il nome di punta però resta quello di Mario Gabelli, 82 anni portati benissimo con l’Italia da sempre nel cuore. Figlio di due immigrati della provincia di Parma, padre di Solignano e mamma di Valmozzola, Gabelli è il classico self made man che partendo dal Bronx è diventato un player decisamente importante della finanza della Grande Mela con la creazione del fondo Gamco, che ora gestisce asset per 31 miliardi di dollari e che lo ha ripagato con un patrimonio personale che, secondo Forbes, si avvicina ai due miliardi. Gabelli resterà alla finestra nella potenziale acquisizione del Monza, ma la sua regia diventa comunque una garanzia per l’operazione.
«È un progetto molto interessante che è in mano a un mio giovane analista di grande fiducia, Alec Boccanfuso – racconta alla Gazzetta Mario Gabelli dal suo ufficio di Greenwich nel Connecticut -. Di solito noi non investiamo in compagnie private, preferiamo quelle quotate in borsa, ma in questo caso pensiamo possa essere una buona opportunità. Parliamo comunque di un progetto del fondo che non mi vedrà protagonista in prima persona».
Quindi non ci sarà una sfida in Serie A tra lei e il suo amico Rocco Commisso che detiene la Fiorentina?
«No, non a livello personale. Io sono cresciuto nel Bronx con Rocco ma lui è un vero appassionato di calcio, oltre a essere stato un buon calciatore da giovane. Io invece da ragazzo ho praticato altri sport e ancora preferisco il football, quello nostro, non il soccer, e il baseball».
Qual è il suo rapporto con l’Italia?
«Un Paese che amo, dove sono nati i miei genitori e che ha un posto speciale nel mio cuore. Faccio parte di diverse organizzazioni e di fondazioni italo-americane, sono anche stato, nel 2012, Grand Marshal (una delle più grandi onorificenze per un italo-americano, ndr) della Columbus Day Parade. Con Gamco avevamo intenzione di comprare un palazzo a Milano e creare una nostra sede, un progetto che non è poi andato in porto. Adesso vediamo quello che succederà con il Monza».
Di
Redazione LaViola.it