Il countdown continua a scorrere inesorabile per Gonzalo Rodriguez, out dal derby di sabato per infortunio ma pur sempre il capitano della Fiorentina. Fino a quando, all’ultima giornata di campionato, l’argentino saluterà Firenze e la Fiorentina per andare a trovare fortuna altrove. Curioso come di fronte, sabato, l’argentino si ritroverà Manuel Pasqual, dal quale quella fascia l’ha ereditata alternandosi a tratti con Borja Valero, altro non certo sicuro di rimanere in estate.
E ancor più curioso come la fascia di capitano a Firenze non riesca mai del tutto a significare simbolo e futuro. Detto di Pasqual, al quale quella fascia è stata tolta da Sousa senza troppe spiegazioni, e che da capitano non è certo stato trattato quando la scorsa estate è stato di fatto messo alla porta, la vicenda Montolivo non ha di certo fatto scuola a Firenze. Anche perché Pasqual a Firenze ci sarebbe anche rimasto. E Andrea Della Valle se lo sarebbe anche tenuto. Lui, simbolo dell’era DV tra record di presenze e con un attaccamento alla maglia inconfutabile, nonostante gli anni duri con Prandelli non ha mai voluto lasciare Firenze. E ADV i valori di Pasqual li avrebbe anche premiati. Ma Sousa, di fatto, non lo avrebbe praticamente mai preso in considerazione visto che tra i due i rapporti erano pessimi.
Montolivo, dicevamo. Una situazione paradossale anche quella. E non solo per un rinnovo che non è mai arrivato. E qui fondamentale è stata la volontà del centrocampista rossonero. Ma per come un giocatore con la fascia di capitano al braccio venne degradato alla vigilia di un Udinese-Fiorentina dal Presidente Mario Cognigni nel suo celebre ‘la farsa è finita, Montolivo ci ha detto che non vuole rinnovare’. Ma in quelle condizioni in cui versava la Fiorentina, era impensabile farne a meno. Solo che così l’ex capitano viola venne messo dalla società di fronte ad una situazione insostenibile: dover giocare in un ambiente ostile prendendosi comunque sulle spalle una squadra che lottava per non retrocedere. Autogol, quello, piuttosto clamoroso.
Quella fascia, Montolivo, la ereditò da Dainelli e Jorgensen, in una fuga di capitani che anche oggi, o meglio tra qualche settimana, si ripeterà. E quella fascia allo stesso Montolivo venne tolta senza tanti discorsi per volontà della proprietà stessa. Senza sentire neanche il parere dello spogliatoio. Ed il caos che si creò all’interno di un gruppo che poi rischiò la B si manifestò chiaramente anche in campo.
Intanto, mentre il rinnovo di Bernardeschi continua a tenere banco, tra le ipotesi per convincere il numero dieci viola a restare a Firenze, oltre a soldi, clausole etc etc, c’è anche l’ipotesi di mettergli al braccio la fascia di capitano. Anche se l’idea di un Bernardeschi a vita in maglia viola è ben lontana dagli immaginari anche dei più ottimisti dei sostenitori gigliati. Per uno scenario, dunque, che continua a ripetersi, e che con grande probabilità si ripeterà ancora. Fuga di capitani, ieri, oggi e molto probabilmente anche domani.

Di
Gianluca Bigiotti