In una intervista sul Corriere dello Sport Stadio, a firma Walter Veltroni, Riccardo Montolivo ha ricordato il suo passato alla Fiorentina (“I primi anni sono stati bellissimi”) e ha ringraziato Cesare Prandelli e Sinisa Mihajlovic per la sua crescita come giocatore e come uomo:
Lei è uno dei giocatori italiani più importanti. Quanto le pesa non aver vinto tanto quanto la sua qualità avrebbe probabilmente comportato?
“Ovviamente mi sarebbe piaciuto in questi anni vincere di più e io ho vinto soltanto un trofeo quest’anno. Sono arrivato al Milan, come ho detto prima, in un momento complicato. Spero di far parte del Milan del futuro per poter competere, per poter essere nelle posizioni più alte. Però sono abbastanza fatalista, io ho sempre dato il massimo, ho sempre cercato di tirare fuori il meglio da me e se è andata così, vuol dire che probabilmente doveva andare così. I primi anni alla Fiorentina comunque sono stati molto belli, entusiasmanti, perché la Fiorentina non andava in Champions League da moltissimi anni e noi ci siamo qualificati i per due o tre anni consecutivi, abbiamo fatto una bellissima Europa League. Gli anni alla Fiorentina sono stati molto belli”.
Chi è stato l’allenatore più importante nella sua vita?
“L’allenatore più importante credo sia stato Prandelli. L’ho avuto da giovane e mi ha formato: quando sei giovane è più facile far crescere un giocatore. L’ho avuto per cinque anni alla Fiorentina e altri quattro in Nazionale, quindi ho condiviso con lui quasi dieci anni di carriera e credo che sia l’allenatore che mi abbia dato di più. Poi devo citare Mihajlovic. L’ho avuto in due esperienze differenti, sia a Firenze che a Milano, in due momenti particolari della mia carriera e in tutti e due ho avuto grande sostegno da parte sua e quindi devo ringraziarlo per questo”.
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Redazione LaViola.it