Il centrocampista ex Fiorentina e Milan: “Ho ricordi bellissimi e ho la coscienza a posto, giocai da infortunato e rischiai di saltare l’Europeo. I tifosi…”
Sette anni alla Fiorentina e altrettanti al Milan. Riccardo Montolivo, doppio ex, parla al Corriere Fiorentino del match di sabato al Franchi: «Una partita speciale tra due squadre nelle quali ho lasciato il mio cuore per motivi diversi. A Firenze in particolare devo tanto a Prandelli, ho ricordi bellissimi del gruppo che avevamo creato e dei risultati importanti in Champions».
ADDIO AI VIOLA. «Era la fine di un ciclo e per questo i risultati sono peggiorati ma io preferisco ricordare 7 anni felici a parte l’ultimo anno tribolato. In quel momento sono stato il capro espiatorio per coprire mancanze della società alla quale faceva comodo mettermi in difficoltà. Ma personalmente ho dato tutto, ho rischiato di non andare all’Europeo perché a Lecce mi infortunai e continuai a giocare, sono a posto con la coscienza. Avendo una moglie fiorentina qui vengo spesso perciò sono tranquillo e voglio farla apprezzare anche ai miei figli anche perché le mie sono vicende sportive».
SIMILITUDINE CON VLAHOVIC? «I tifosi amano talmente tanto la Fiorentina che vivono come un tradimento e faticano ad accettare che un giocatore per loro importante possa andarsene. Vlahovic però ha il diritto di fare quel tipo di scelta e avendolo detto in anticipo permetterà alla società di incassare soldi da reinvestire». Consigli? «Di continuare a fare quello che deve fare, ma non ha bisogno di consigli perché lo vedo sempre concentrato, totalmente dentro alla squadra e con un allenatore che lo apprezza anche per come si comporta in allenamento».
COSA MANCA PER BATTERE UNA BIG. «Ho visto alcune delle gare perse, come con la Juventus, e credo che manchi poco, forse un po’ di scaltrezza ma fa parte della crescita della squadra. Se fossi un tifoso che va allo stadio sarei contento delle partite della Fiorentina, una delle realtà più belle della serie A».
VIOLA IN CHAMPIONS CON COMMISSO? «Ho fiducia perché si vede che ha voglia di far tornare grande la Fiorentina anche se ora non è facile perché ci sono tante squadre con cui dover competere. Bisogna dargli tempo, la strada con Italiano è quella giusta ma non si può pretendere che dopo anni bui in una stagione la squadra si trasformi».

Di
Redazione LaViola.it