Lo spagnolo ha ben impressionato contro il Galatasaray, superando a pieni voti il test contro un avversario di livello. Tre ipotesi per il futuro.
“Volevo provare i due ragazzini, Sottil a sinistra e Montiel a destra, a piede invertito. Lo spagnolo si era infortunato in America e non avevo potuto vederlo in campo”. Così Vincenzo Montella ha spiegato l’esclusione di Federico Chiesa dall’undici titolare contro il Galatasaray. Anzi, il numero 25 viola è entrato solo nell’ultimo quarto d’ora di match. Motivo? Valutare ancora a fondo i giovani, per testare il loro rendimento contro avversari veri.
QUALITA’. Bene, se Sottil ha messo a segno il 6° gol della sua estate viola (3 in val di Fassa, e uno a partita contro Chivas, Livorno e appunto i turchi di Terim), è emerso con chiarezza anche il talento di Tofol Montiel. Classe 2000, qualità da vendere, tocchi di fino ma anche dinamismo. Non solo da esterno offensivo, un po’ a tutto campo. Perché a 19 anni lo spagnolo arrivato da Maiorca la scorsa estate per 2 milioni di euro non ha ancora un ruolo preciso. Centrale o sulla fascia, Montiel riesce a svariare e ad inserirsi negli spazi. E lo ha fatto benissimo anche lo scorso anno in Primavera, dove andava a giocare dopo gli allenamenti settimanali in Prima Squadra: 15 gol e 8 assist in 33 partite con Bigica.
BELLA PROVA. Il 31 marzo, contro il Torino, anche la gioia per l’esordio in Serie A: 5 minuti più recupero in campo insieme a Vlahovic, e anche un paio di giocate strappa applausi, in un momento molto complicato della stagione viola. “Il mio obiettivo è rimanere qui e farmi trovare pronto per quando il mister mi darà l’opportunità. Far vedere che sono pronto per lottare per un posto nella Fiorentina“, ha detto Montiel domenica sera. E l’occasione contro il Galatasaray l’ha sfruttata alla grande. Chiedere a Benassi per l’assist perfetto trasformato in gol dal centrocampista con un bel pallonetto. Ma non solo, una prova tutta di qualità nel centrocampo tecnico dei viola.
LIMITE. “Devo migliorare sul fisico, è il mio punto debole”, ha confessato lo spagnolo da Moena. Già, un limite evidente già dal suo arrivo un anno fa. In una stagione Montiel ha trovato più struttura, ma ancora pare piuttosto ‘gracile’ per la Serie A. Anche se non sempre i muscoli fanno la differenza. Fin dalla scorsa estate stupì tutti, con belle prestazioni nelle amichevoli, salvo poi trovare continuità sul campo solo in Primavera. Adesso un’altra pre-season di buon livello, e più credenziali per restare in Prima Squadra. Montella e Pradè hanno due settimane e mezzo per decidere: se dargli spazio in Prima Squadra alle spalle dei titolari (in una Fiorentina che vuole ripartire proprio dai ‘piedi buoni’), oppure farlo allenare con i ‘grandi’ per farlo poi giocare in Primavera (stavolta però come ‘fuoriquota’). La terza ipotesi porta alla cessione in prestito in Serie B: un’annata in una società che lo faccia giocare con continuità, per tornare magari più formato in Prima Squadra viola.

Di
Marco Pecorini