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Montiel a VI.IT: “Sono stati i mesi più difficili della mia carriera. Al Vitória per crescere, ma dipende solo da me”

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Intervista al giovane fantasista spagnolo di proprietà della Fiorentina, reduce dall’esordio da titolare nel campionato portoghese

Dopo un avvio di stagione sorprendente, con due assist nei minuti finali della partita di Coppa Italia con il Monza, Tòfol Montiel non ha trovato spazio nella formazione viola a causa di una serie di infortuni, prima alla clavicola e poi per problemi muscolari. Il giovane maiorchino è poi tornato in campo con la Primavera, prima di lasciare la Fiorentina in prestito nell’ultimo giorno di mercato per trasferirsi in Portogallo, al Vitória Setúbal. Il classe 2000 ha esordito da titolare nella squadra allenata dall’ex Udinese, Julio Velázquez, nella sconfitta per 2-1 contro il Gil Vicente nell’ultimo turno di campionato. Per questo LaViola.it lo ha contattato in esclusiva, ma anche per commentare il momento dei suoi ex compagni:

Come sta andando la tua esperienza in Portogallo?
“Sinceramente sono molto contento del mio impatto in Portogallo. Sono molto contento di essere arrivato in un club storico, che gioca stabilmente in Primeira Liga, e di aver trovato un allenatore che mi ha dato fiducia facendomi giocare subito titolare. Ho fatto un bell’esordio, peccato per la sconfitta, ma spero di continuare così”.

Cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del Vitória?
“Lo sapevo da un po’ di tempo che erano interessati a me, poi quando ho visto la situazione della squadra, che l’allenatore era spagnolo, mi sono convinto. Per me era importante giocare perché a Firenze non avevo avuto molto minutaggio. Credo di aver fatto la scelta giusta per la mia crescita. Velázquez conosce tante tipologie di calcio, dato che ha allenato anche in Spagna e in Italia. La sua idea di gioco mi può aiutare, poi però dipende da me: devo sempre dare il massimo per convincerlo a schierarmi in campo ogni domenica, che è quello che mi serve di più per crescere”.

Dove ti colloca nella sua formazione?
Nel primo tempo avevo iniziato come esterno per poi accentrarmi, mentre nel secondo tempo ho giocato da mezzala. Posso giocare come esterno destro o interno a centrocampo come a Firenze. Ovunque mi faccia giocare devo dare il massimo”.

Quali sono i tuoi obiettivi per questa seconda parte di stagione e quali sono invece quelli del club?
“Questa è una stagione molto positiva per il Vitória perché è un club che ha sempre lottato per la salvezza fino all’ultimo e attualmente ci troviamo in una zona di classifica privilegiata. Dobbiamo scendere in campo con l’ambizione di fare sempre il massimo e arrivare più in alto possibile. Se lavoriamo bene di squadra poi ognuno avrà un valore maggiore in futuro”.

Come sono stati i primi mesi di questa stagione?
“Da dopo la partita con il Monza, dell’anno e mezzo che sono stato a Firenze, quei mesi sono stati i più difficili, forse in assoluto della mia carriera, perché ho avuto pochi minuti a disposizione e gli infortuni non mi hanno aiutato. Adesso sono sereno e tranquillo: devo stringere i denti per crescere”.

Come Chiesa e Sottil sei figlio di un ex calciatore: quanto è importante avere una figura così quando si attraversano quei momenti?
“Al di là che abbia giocato a calcio, la sua figura nella mia vita è sempre stata importante e indispensabile. Mi ha dato sempre tanti consigli, come guardare avanti, dare sempre il massimo, fare sacrifici e di godermi questo lavoro che è un privilegio. Nel periodo che sono stato infortunato mi diceva di non perdere il sorriso perché poi se la prendi con il giusto atteggiamento arrivano anche le soddisfazioni. La figura del mio babbo è importante per me e lo devo ringraziare perché ho passato dei mesi difficili”.

Lo hai chiamato babbo come si dice a Firenze…
“Sì, ormai sono fiorentino (ride, ndr)”.

Oltre a lui c’è stata una persona che ti ha aiutato più di altre in quel periodo?
“Dico la mia famiglia e poi la mia ragazza che mi ha supportato in questi mesi a Firenze. Mi è stata di grande aiuto. Grazie a loro non ho mai avuto cattivi pensieri del tipo che non riuscirò a rialzarmi, ma anzi tutto il contrario. Ho sempre pensato che il meglio dovesse ancora arrivare e se continuerò su questa strada arriveranno quelle soddisfazioni che cerco”.

Nonostante il poco impiego, com’è stato il rapporto con Montella e Iachini?
“Mi sono allenato tutti i giorni con loro. Sono dei grandi allenatori a cui auguro il meglio. Un pensiero però lo voglio dedicare anche a Bigica, che è quello con cui ho giocato di più e sempre mi è stato vicino: è stato importante per me”.

Ti aspettavi che Vlahovic potesse fare così bene?
“Ho visto la partita con la Sampdoria. Sono veramente molto contento per Dusan perché se lo merita. Un giocatore che, anche se giovane, lotta e lavora sempre. Con lui ho un grande rapporto che è nato lo scorso anno quando abbiamo giocato con la Primavera”.

Anche il tuo connazionale Lirola è cresciuto molto nell’ultimo periodo…
“Certe volte una partita giocata bene può aiutare. Una buona prestazione ti dà fiducia. Pol è sempre stato un ragazzo allegro e positivo per la squadra. Sia lui che Dusan sono due ottime persone e si meritano questo momento”.

Sabato a Firenze arriva il Milan di Pioli, l’allenatore che ti ha fatto esordire in Serie A: che ricordo hai di lui?
“Sinceramente devo ringraziare Pioli e tutto il suo staff. Appena sono arrivato a Firenze mi hanno dato l’opportunità di realizzare il ritiro pre-stagionale con loro e a fine marzo è arrivato l’esordio che tanto desideravo. Li ringrazio molto per questo, ma spero che questa settimana non li vada tanto bene (ride, ndr)”.

I tuoi ex compagni della Primavera nelle scorse ore hanno raggiunto la finale di Coppa Italia, c’è un messaggio per loro?
“Quest’anno ci è mancata un po’ di fortuna in diverse partite. La squadra ha sempre fatto delle prestazioni incredibili, così come sono incredibili i ragazzi che compongono la squadra e lo staff che li assiste. Si sono sempre impegnati e adesso arrivano i risultati. Hanno raggiunto un’altra finale, ma siamo la Fiorentina e ci siamo abituati a giocarle. Io dal Portogallo farò sempre il tifo per loro”.

Lo scorso anno avevi ricevuto la chiamata della Spagna U19, quest’anno speri in una nuova chiamata?
“Sarebbe un sogno, ma in questa stagione non ho avuto molti minuti a disposizione. Per l’Under 21 è difficile perché ci sono giocatori veramente forti. Io sono tranquillo e penso a lavorare dando il meglio per ottenere buoni risultati, che è quello che ci interessa di più. Se poi arriverà una chiamata sarò felicissimo”.

 

 

 

 

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