Montella Re delle trasferte: undici vittorie in 13 partite. E Firenze si gode il record

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La Fiorentina di Montella regina delle trasferte. Quattro le vittorie in seipartite di questo campionato, contro Genoa, Atalanta, Chievo e Milan e otto successi nelle ultime dieci gare lontano dal Franchi, compresa la parte finale dello scorso torneo, in cui aveva vinto sui campi di Atalanta, Samp, Siena e Pescara, così ricorda La Nazione. A queste vanno aggiunte altre tre vittorie in altrettantepartite fuori casa di Europa League, dove la Viola ha espugnato i terreni di Grasshoppers, del Dnipro e del Pandurii, sia pure nello stadio del Cluji. In totale undici successi nelle tredici trasferte più recenti. Nello periodo sia Juventus, sia Roma e sia Napoli, coppe comprese, ne hanno sette. I bianconeri soltanto in campionato e nessuna in Champions. la squadra di Benitez sei in serie A e a Marsiglia.
Fra queste squadre la media migliore è quella dei giallorossi, che, non giocando in Europa, i sette successi fuori casa li hanno ottenuti tutti in campionato, in soltanto nove partite, di cui ben cinque nell’attuale torneo. Ma il loro sette su nove è inferiore al dato della Di fronte a simili risultati nasce la curiosità di confrontareil rendimento in trasferta del Montella allenatore viola, per quantoriguarda la serie A, con quello di tutti gli altri tecnici che lo hanno preceduto nella storia della Fiorentina, dal 1931 a oggi.
E il risultato è stupefacente. Prendendo in esame soltanto gli allenatori con almeno venti trasferte e calcolando la media fra vittorie e partite giocate fuori casa, Montella è di gran lunga il migliore. Con lui in panchina la Fiorentina ha vinto quasi metà delle gara disputate in trasferta (12 su 25).
Con la sua media strepitosa del 48 percento, precede nettamente due allenatori come Pesaola e Bernardini, che eppure a Firenze hanno vinto uno scudetto ciascuno. Ma le loro medie del 35,1 e del 33 percento sono lontanissime daquella dell’attuale tecnico viola. Per non dire di altri grandi nomi avvicendatisi sulla panchina viola, quali Chiappella, Prandelli buon quinto, Mazzone, De Sisti, Liedholm e tanti altri. A Firenze non eravamo abituati avincere con tale frequenza fuori casa.
Senz’altro si tratta di un segno digrande maturità acquisita da questa Fiorentina, in virtù della quale sipresenta sui campi avversari senza alcun complesso di inferiorità e perimporsi, sia sul piano del gioco che su quello del risultato. Si vedrà nelle prossime gare, a cominciare dalla difficile trasferta di Udine, se conMontella è cominciata una nuova era.

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