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Montella-Pradé: è all-in. Stavolta, oltre a fare bel calcio, c’è anche vincere tra gli obiettivi
Anche l’ultima volta che iniziarono la loro avventura alla Fiorentina Pradé e Montella partirono con una rosa da rifare. Oltre a fare bel calcio, come allora, stavolta c’è anche vincere tra gli obiettivi di Commisso
Anche l’ultima volta che iniziarono la loro avventura alla Fiorentina Daniele Pradé e Vincenzo Montella partirono da una squadra che si era salvata a fine stagione e con una rosa da dover rifare quasi da zero. E ciò che ne nacque ce lo ricordiamo tutti. Far tornare la gente allo stadio attraverso bel gioco e forte identità, fu il diktat che ricevettero dalla famiglia Della Valle. Più o meno lo stesso che i nuovi/vecchi ds e tecnico viola hanno ricevuto da Rocco Commisso. Con una piccola differenza: questa volta, negli obiettivi, c’è anche vincere.
Lo ha detto il nuovo patron della Fiorentina. Senza prometterlo, sia chiaro. Perché il ‘Lotteremo per lo scudetto nel 2011’ è ancora ben stampato nei ricordi di molti supporters viola, inserito nella categoria proclami dei DV a cui non hanno poi fatto seguito i fatti. Ma provare a vincere è nelle ambizioni di Commisso, che non ha investito nella Fiorentina tanto per fare, ma per provarci davvero. Un passo alla volta, come ha detto lui stesso, ma il tycoon italo-americano non si è nascosto sulle sue ambizioni. Che poi è ciò che hanno sempre chiesto i tifosi viola, almeno provarci. Tanto che il mercato del gennaio 2016, con la Fiorentina di Sousa in lotta per lo scudetto, fu per molti la vera parola fine alla credibilità della vecchia proprietà. E’ vero, c’era in sella ancora Daniele Pradè, allora. Ma molto si è detto e scritto su come l’operatività del ds fosse stata annacquata da altre figure manageriali presenti allora alla Fiorentina.
E adesso si apre, dunque, un nuovo capitolo. Un vero e proprio nuovo libro. Ancora con Montella in panchina, confermato, e con Daniele Pradè a fare il mercato, richiamato, proprio con nella memoria di molti quel triennio fantastico che portò la Fiorentina a disputare una semifinale di Europa League, una semifinale e una finale di Coppa Italia. Pradè e Montella, dicevamo. Per entrambi quella che è di fatto iniziata con il summit americano di queste ultime ore è una stagione da all-in. L’aeroplanino sa che non può più sbagliare. Dopo le esperienze negative di Sampdoria, Milan e Siviglia, con qualche acuto sì, ma nel complesso non certo sufficienti, deve ricostruire la sua carriera e riportare in alto la sua ‘nomea tecnica’. Così come Daniele Pradé che a Udine e Genova sponda Samp non ha certo ripetuto l’ascesa fatta a Firenze.
Per entrambi, quello di Firenze, è un nuovo inizio, attraverso il quale risalire dopo una discesa coincisa con l’addio dalla Fiorentina. E non possono sbagliare. Senza fretta, e con la giusta pressione, ma con qualche margine di errore in meno rispetto a quando iniziarono la loro avventura nell’estate del 2012. Un all-in, con la nuova proprietà americana, fatto con le carte giuste. Ma starà soprattutto a loro raccogliere il piatto in palio.