Rassegna Stampa
Montella, la sfida più difficile. Niente ritorno al passato, test con vista Bergamo
L’Aeroplanino riparte dopo 4 anni, ma è una Fiorentina tutta diversa. Filosofia opposta a Pioli, ma c’è l’obiettivo semifinale di Coppa.
Il ricordo per quello che è stato con Vincenzo Montella rischia di farci perdere di vista la realtà. La situazione è maledettamente complicata: la classifica è mediocre, la piazza in fermento, il Bologna in forma e motivato. Sarà una domenica bestiale, ma importantissima per svariate stagioni: perché la Viola ha assolutamente bisogno di ritrovare la vittoria che manca da due mesi e in casa addirittura da quattro e perché quella di oggi è la vera prova generale in vista della partita delle partite, l’incrocio con l’Atalanta tra undici giorni a Bergamo. La trasferta di sabato prossimo a Torino con la Juve potrebbe consigliare al nuovo allenatore una certa prudenza nelle scelte e magari l’uso del turnover. Superare Mihajlovic, che a Firenze non ha molti estimatori, allenterebbe la pressione sull’ambiente, scrive il Corriere Fiorentino.
RIGENERARE. Montella lo ha già spiegato: il gruppo è depresso. Lo è per il modo traumatico con cui si è arrivati alla separazione da Pioli, ma soprattutto perché la Fiorentina non riesce più a vincere. La difesa è distratta, l’attacco spreca, il centrocampo è prigioniero delle proprie debolezze. Il nuovo allenatore ha annunciato che non farà stravolgimenti, ma le differenze ideologiche con il vecchio corso sono enormi. Pioli il meglio lo ha dato giocando a specchio con il rivale di turno, sfruttando le ripartenze, accendendo il contropiede, cercando la verticalità. Montella vede il calcio in un altro modo, attraverso il possesso palla, la qualità del palleggio, provando a allargare la difesa avversaria e facendo girare il pallone con pazienza.
OBIETTIVO. Non dobbiamo attenderci un ritorno al passato, non almeno in tempi brevi, perché i giocatori sono molto diversi da quelli che Vincenzo aveva nella precedente avventura, ma qualcosa di suo il nuovo allenatore lo porterà. Il rischio è che nel passaggio la squadra vada in affanno. E il clima pesante che si respira in città non aiuta. La Viola avrebbe bisogno di unità, soprattutto con una semifinale di Coppa Italia da giocarsi e la possibilità di dare un senso a una stagione finora deludente, ma invece la distanza cresce e i rischi di collassare si moltiplicano. Per l’Aeroplanino è la sfida più intrigante, ma anche la più difficile.