L’allenatore esulta e ferma la capolista ‘cannibale’ in trasferta (7 vittorie su 7 prima di Firenze). E nel finale mancavano anche Chiesa e Castrovilli.
Il gol di Vlahovic è una prodezza personale con una ricaduta globale sulla Fiorentina, dispersa fra quattro sconfitte e con negli occhi il buio di chi poco capisce di se stesso, figuriamoci del resto. Valore aggiunto anche perché la Fiorentina è riuscita a pareggiare nel recupero contro una squadra che aveva sempre vinto in trasferta, sette volte su sette, sicché l’impresa sa quasi di vittoria. Ancora di più perché la squadra riemerge quando in campo mancano Chiesa e Castrovilli. Così scrive La Nazione.
MONTELLA. Fischiatissimo Montella, che di sicuro a tutti avrebbe rinunciato, ma non a loro due, se non ci fossero stati problemi fisici a determinare la scelte. Montella gode di pochissimi simpatie e certe volte a guardarlo da lontano sembra che si sia rassegnato all’idea di vivere border line fra le tante sfumature della sfiducia. Certo che dopo quattro ko – tre di questi abbastanza mortificanti – e i precedenti degli ultimi anni non deve essere facile conservare un po’ di autostima. Ma la risposta migliore in questo senso ieri l’ha data la squadra, perché poi sono sempre i giocatori che decidono il futuro di un tecnico: mai così in bilico Montella, mai così motivata la Fiorentina a mettere in difficoltà una squadra che divide il primo posto in campionato insieme alla Juve.
Di
Redazione LaViola.it