Editoriali

Montella, dubbi fino alla vigilia. Rebus a centrocampo, Vlahovic con Chiesa e Ribery?

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Il campionato della Fiorentina riprende domani da Verona. Sfida difficile, ma i viola saranno supportati da oltre 3.000 tifosi al seguito. I dubbi di formazione

Curiosità, voglia di ricominciare ed un tremendo bisogno di Fiorentina. L’ultima sosta dell’anno è ormai alle spalle e per dire la verità è stata un po’ più stanca di quella precedente, nella quale non ci si annoiò, tra rinnovi di contratto e nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli. Stavolta gli argomenti erano pochi, non così entusiasmanti.

Ci si è interrogati per quindici giorni su chi potesse sostituire Castrovilli e Pulgar alla ripresa del campionato. Zurkowski si o no? Probabilmente no. Cristoforo? Forse. E Benassi? Senz’altro. Così siamo arrivati alla vigilia, con le idee un po’ più chiare rispetto ai giorni scorsi, anche se azzeccare la formazione della Fiorentina che scenderà in campo al Bentegodi resta comunque un rebus.

L’impressione, forte, che abbiamo raccontato anche la scorsa settimana, è che possa davvero cambiare qualcosa. Montella ha l’esigenza di inserire Vlahovic al centro dell’attacco, non può tenere fuori Chiesa e nemmeno Ribery, recuperato dopo l’attacco febbrile. Si parte da lassù, dall’attacco, che per la prima volta in stagione dovrebbe prevedere, dal primo minuto, l’ariete serbo con Chiesa e Ribery a girargli intorno. Fin qui davvero pochissimi dubbi, dovrebbe essere proprio così.

Discorso diverso a centrocampo, dove nel corso dei giorni Cristoforo ha scalato gerarchie. Zero minuti in campo fin qui, meno anche dei dieci che ha totalizzato Zurkowski. Visto come vice Badelj, per l’occasione potrebbe tornare a trasformarsi in mezz’ala. Le indicazioni dell’antivigilia portano a lui, con il giovane polacco in panchina. Montella rifletterà fino all’ultimo, perché ogni mossa prevede dei rischi. Con i tre davanti ed i tre a centrocampo, la difesa tornerebbe a quattro. Da capire come si distribuirebbero il campo Milenkovic e Caceres. Uno a destra, l’altro al centro con Pezzella. A sinistra, naturalmente, Dalbert. In porta Dragowski.

In questo caso il sacrificato sarebbe Lirola. Discorso diverso se Montella decidesse di non rinunciare alla difesa a tre. A quel punto il centrocampo sarebbe a quattro, con Lirola e Dalbert esterni insieme a due mediani. Anche qui, pro e contro, ma la tentazione di mettersi a specchio c’è. Perché il Verona, quasi sicuramente, giocherà con la classica difesa a tre (Rrahmani, Dawidowicz o Kumbulla e Gunter), la linea mediana a quattro con Faraoni e Lazovic esterni e con Pessina ed Amrabat centrali, ed in attacco ci sarà Di Carmine supportato da Verre e Zaccagni.

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