Vincenzo Montella si è presentato in conferenza stampa per iniziare la sua nuova avventura alla Fiorentina
Inizia il club manager Antognoni: “Siamo qui a presentare l’arrivo di Montella, il nuovo allenatore della Fiorentina. Faccio un saluto a Pioli, che ha lavorato in questi quasi due anni alla Fiorentina e gli facciamo un grosso in bocca al lupo. Abbiamo scelto Vincenzo per dimostrare che volevamo un allenatore di spessore. Proseguiremo il discorso fino a fine campionato e poi fino al 2021. Di Vincenzo ci ricordiamo le sue precedenti partite con la Fiorentina, ci auguriamo che questo si possa ripetere iniziando da domenica fino a fine campionato. I tifosi in questo momento sono un po’ in subbuglio, ma credo che fino alla fine del campionato potremo vedere una Fiorentina competitiva, come tutti pensiamo”.
Prende la parola il dg della Fiorentina Pantaleo Corvino per introdurre Montella: “Da responsabile ti trovi in situazioni inaspettate e devi dare risposte adeguate. A volte bisogna farlo in maniera molto veloce. La scelta di Vincenzo, oltre che esser stata veloce, è stata la migliore, condivisa da tutti. Sia perché per lui parla la sua storia, anche perché conosce Firenze e la Fiorentina. Non è mai piacevole per un responsabile cambiare in corsa, ma essere riusciti in così poco tempo a trovare una situazione così adeguata mi rende contento. Vincenzo è una soluzione per il presente e per il futuro”.
Prende la parole Vincenzo Montella: “Ringrazio la famiglia Della Valle, la società e il presidente Cognigni per l’occasione che mi hanno dato. Mi hanno convinto la famiglia, il direttore, col parlare di calcio per tre ore. La mia era un’altra Fiorentina, ci siamo lasciati perché era il momento di farlo. E’ finita in maniera un po’ burrascosa ma ci siamo chiariti da persone leali. Dove potremmo arrivare lo dirà il campo, con entusiasmo e energia. C’era qualcosa che nuoceva al risultato. I tifosi sono delusi giustamente, ma il campo dirà le situazioni dove si possa arrivare.
L’incontro con la squadra? Sono stato molto veloce, è stata una giornata particolare per loro dopo un cambio di allenatore. Il momento di adattamento è finito oggi: da domani voglio vedere giocatori che vogliono determinare. Bisogna guardare avanti con forza e convinzione. Al di là dell’aspetto tecnico, perché penso di conoscere questi giocatori (ho visto tante volte i giocatori della Fiorentina). Mi interessa però vedere energia e voglia di determinare, pensare alle cose positive e non alle cose negative. E questo vale per tutto l’ambiente. Se riusciamo a farlo presto ci sta che questa annata particolare possa diventare storica per la Fiorentina.
Perché ho accettato? Vorrei divertirmi e arrivare a qualche risultato, attraverso la programmazione che c’è stata in questi anni. La Fiorentina è stata la squadra più giovane d’Europa. Ho accettato perché amo questa professione, non è vero che non avevo alternative. Mi sono arrivate tante proposte di cui non ero convinto: sono arrivato alla Fiorentina perché sono convinto. Ho parlato tre ore con Corvino di calcio e mi sono convinto. Una piccola parte l’ha fatto la città, che è meravigliosa.
Che Montella arriva? Ho qualche capello bianco in più, qualche esperienza in più, anche se negative sono sempre esperienze che ti migliorano. Impazzisco nel fare questo lavoro e nel vedere i calciatori che possono migliorare. Anche a casa sono stato bene, ma appena è arrivata la Fiorentina ho detto subito di sì, non abbiamo neanche parlato del contratto ma solo di calcio.
Situazione della Fiorentina? La prima volta che sono venuto ho pensato ‘Ma chi me l’ha fatto fare?’. Perché in ritiro non c’era un giocatore. E poi abbiamo visto che squadra abbiamo fatto. Questa è una situazione in cui una squadra a dicembre stava a pochi punti dalla lotta al quarto posto. Nella seconda parte ha una crisi di risultati. Ci sono tanti giovani, bravissimi ragazzi e evidentemente un po’ sensibili che nei momenti di difficoltà possono smarrirsi, sta a noi farli ritrovare.
Coppa Italia? Obiettivo importantissimo, ma non è l’unico obiettivo. Per prepararla bene devi fare bene in campionato. Ogni partita è importante per migliorare tutti insieme.
Milan e Siviglia? Vengo da due esperienze molto diverse. Anche nelle difficoltà abbiamo fare risultati importanti. Ho voglia di incidere, stare sul campo, talvolta anche di sopportare qualche domanda non proprio carina.
Mie idee di squadra fin da subito? Mi baso sulle caratteristiche dei giocatori. Certo, se c’è da plasmare giocatori per vedere il tuo modo di calcio c’è bisogno di tempo. Non abbiamo tempo per pagare dazio per eventuali stravolgimenti.
Addio traumatico coi viola e come evitarlo? Bisogna trovarsi d’accordo: se a fine ciclo è convinto che l’allenatore non ha più energia per andare avanti, bisogna essere chiari e cercare di trovarsi sull’obiettivo tecnico e sulle reali possibilità dell’obiettivo tecnico.
Muriel? Non riesco mai ad allenarlo per un anno intero, speriamo di riuscirci stavolta. Ha potenzialità straordinarie, dobbiamo solo portarle nella continuità delle 38 partite. In fase realizzativa può fare anche di più, anche se quest’anno ha fatto benissimo anche in questi termine Chiesa? E’ straordinario, tutti gli allenatori lo vorrebbero perché ha quella fame calcistica che palesa in ogni partita.
Il discorso sulla dimensione e messaggio alla piazza? Non ho nessun problema con la piazza e credo viceversa. Le cose vanno contestualizzate. Ho detto quel che ho detto perché volevo vincere le ultime cinque partite, la squadra era ferita e non avrebbe vinto. La mia fu una scelta di prendersi la responsabilità per difendere i giocatori, così facendo avrebbero dato tutto all’allenatore. A volte il tecnico è il capro espiatorio, e deve prendersi tutta la responsabilità per far migliorare la squadra.
Della Valle? Ho sentito Diego, ho sentito Cognigni, purtroppo non sono riuscito a parlare con Andrea perché era in volo per la Cina. Io ho un interlocutore fisso, parlo con la società e poi certamente ho contatti con la proprietà che è sempre stata presente, partecipe, anche umorale in base ai risultati. Vorrei però non mi si chiedesse ad ogni conferenza se ho sentito questo o quello.
Terza esperienza in corsa? Quando prendi una squadra in corsa sono sempre esperienze importanti per il bagaglio di un allenatore. Sicuramente commetterò meno errori del passato. Lo staff lo sto costruendo, ora lo ufficializzeremo, di solito lavoro con i soliti collaboratori che mi accompagnano da anni”.
Di
Redazione LaViola.it