Dal tributo a Pepito Rossi alla vittoria contro la Juventus, passando per l’ambizione di Palladino: i viola riscoprono forza, identità e speranze europee in una settimana da montagne russe
Antonio Montanaro, sul Corriere Fiorentino, firma un editoriale che si apre con le celebri parole di Osvaldo Soriano – “sono così le storie del calcio: risate e pianti, pene ed esaltazioni” – per raccontare l’altalena di emozioni vissute dalla Fiorentina in una settimana ricca di eventi sportivi e simbolici, culminata nell’omaggio a Pepito Rossi e in una vittoria pesante contro la Juventus.
“Nessuno meglio di Osvaldo Soriano, scrittore e poeta del gioco del pallone, ha saputo descrivere le emozioni che si provano stando da una parte o dall’altra delle linee tracciate per una partita di calcio“. Montanaro evoca “la forza, fisica e mentale, di chi indossa calzoncini e scarpini; la passione di chi sugli spalti incita, urla, canta, in attesa di esultare per un gol. Uno scambio non sempre alla pari, ma anche questo fa parte del gioco“.
Sabato pomeriggio, al Franchi, “abbiamo visto tanti campioni del passato – chi più in forma chi meno – correre, divertirsi, piangere, rendere omaggio a Pepito Rossi“, un calciatore che “se non avesse avuto la sfortuna che ha avuto, avrebbe scritto con la maglia viola pagine di storia ancora più importanti di quella mitica tripletta alla Juventus del 20 ottobre di 12 anni fa“.
“Vederlo trotterellare, esultare, commuoversi, accanto a Batistuta, Toni, Pizarro e a tanti altri calciatori che sono rimasti nei cuori dei tifosi è stata la conclusione ideale di una settimana iniziata con il 3-0 alla Juventus” – un risultato che ha avuto effetti immediati anche in casa bianconera, con l’esonero di Thiago Motta e l’arrivo di Igor Tudor – “che pareva dovesse arrivare al posto di Palladino nel momento più buio della crisi della Fiorentina“.
Il calcio, scrive Montanaro, “è imprevedibile e nel giro di due settimane si è passati dalle stalle alle stelle“. Da qui la speranza che “la vittoria contro la Vecchia Signora per Kean e compagni possa avere lo stesso effetto degli spinaci per Popeye“.
Dopo la sosta per le Nazionali, si entra nel vivo della stagione: “le ultime nove giornate di campionato e il cammino in Conference, che riprenderà dai quarti di finale contro gli sloveni del Celje». Domenica al Franchi arriva “un’Atalanta forse ridimensionata dalla sconfitta casalinga contro l’Inter, ma ancora in lotta per lo scudetto“. E subito dopo “la partita a San Siro con il Milan incostante e camaleontico di Conceiçao“.
Affrontare l’Atalanta di Gasperini, seppur senza il tecnico in panchina per squalifica, non è mai semplice. Ma Palladino ha le idee chiare: “Ci sono delle fasi della stagione in cui ti puoi permettere di far girare tutti, adesso è il momento di andare al sodo. Conterà solo la meritocrazia. È il momento dei risultati», ha dichiarato nella lunga intervista a firma di Ernesto Poesio.
Dopo una prima fase di assestamento, l’allenatore viola “ha capito che potrà contare fino alla fine su un gruppo ristretto e solido di fedelissimi“, con l’ambizione di conquistare “un piazzamento in Europa e/o un trofeo” nel suo primo anno su una panchina di prestigio come quella della Fiorentina.
“Il confine tra una stagione deludente e una esaltante è ancora sottile: da qui a fine maggio può succedere di tutto“. Ma per Montanaro “una cosa è certa: l’ambizione del giovane allenatore napoletano e un gruppo finalmente consapevole dei propri limiti e delle proprie possibilità, sono di buon auspicio per i tifosi della Fiorentina». In fondo, come scriveva Soriano, «sono così le storie del calcio: risate e pianti, pene ed esaltazioni“.
Di
Redazione LaViola.it