Editoriali
Moise e il “caso clausola” che non esiste: yes, we Kean
Real, Barça, PSG e non solo: l’attaccante della Fiorentina vale 52 milioni ma la scelta finale sarà sua. Firenze sogna un altro anno da protagonista, anche in vista dei Mondiali
Tutti su Moise Kean, dal Real Madrid al Barcellona passando per Bayer Monaco, Liverpool, Manchester City, PSG, Inter e Napoli. Non è un pesce d’aprile ma soltanto un’ipotesi più o meno realistica di tutti quei rumors che potrebbero verificarsi da adesso in poi attorno all’attaccante della Fiorentina che a suon di gol sta trascinando i viola, accendendo le speranze tra campionato e Conference League e fatto tornare il sorriso anche al ct Luciano Spalletti che a giugno si gioca la qualificazione ai prossimi Mondiali. L’obiettivo anche di Moise, un sogno coltivato fin da piccolo che potrebbe diventare realtà e passare anche dai suoi gol. Che storia. Come i record che sta bruciando in una sola stagione il bomber della Fiorentina: sono 21 gol stagionali, 24 compresi quelli siglati in nazionale, 16 in campionato come nessun attaccante italiano in viola c’era riuscito dai tempi di Pepito Rossi “il fenomeno”. Sognare è lecito, con Moise ancor di più.
La trattativa per la clausola e il rialzo della Fiorentina
Poi però spuntano gli effetti collaterali e mediatici del suo momento d’oro. La clausola rescissoria, innanzitutto. Fissata per volontà del giocare e del suo entourage attorno ai 52 milioni di euro. Da quanto mi risulta gli agenti di Kean l’avrebbero voluta anche più bassa, intorno ai 35/40 milioni, salvo poi virare per i 52 grazie alla mediazione della dirigenza viola che ha individuato in questa cifra il compromesso ideale dopo un’intensa contrattazione. Quattro volte tanto il valore d’acquisto iniziale (13 milioni): una somma, quella della clausola, che a giugno quando i numeri sopraelencati erano soltanto nei pensieri dorati dei tifosi, pareva fantascienza. Una sfida nella sfida: Kean ha voluto inserire questo traguardo per dimostrare, prima di tutto a sé stesso, che fosse possibile tornare ai livelli migliori e semmai anche superarli. L’orgoglio da sempre rappresenta benzina pura per Moise. Si carica, si motiva, sfida in campo i difensori, esulta per una punizione conquistata e un duello vinto, balla e si diverte quando segna. “Pensi che qualcuno ti stia rimpiangendo?”, gli domandarono dopo la doppietta che ha steso l’Inter al Franchi. “Non so di chi tu stia parlando”, rispose Kean col sorriso di chi ha compreso benissimo. Ogni riferimento a Giuntoli e ai bianco neri è casuale. La sua nuova vita a colori dice altro. “Sono in fiducia e chi gioca a calcio sa cosa vuol dire aver fiducia e sentire la fiducia dell’ambiente, del mister e della squadra”. Appunto. Moise segna, non vuol fermarsi e sa benissimo che un ambiente florido e positivo come quello di Firenze, con Palladino in testa che l’ha fortemente voluto insieme al club e alla città che si è letteralmente innamorata, siano fattori fondamentali per la sua affermazione e ulteriore crescita. Specie nell’anno, il prossimo, che porterà ai Mondiali dove Kean vorrebbe arrivarci da protagonista e attaccante titolare della nazionale.
Ok il prezzo è giusto ma spetta al giocatore decidere
E allora, la clausola? Calma, innanzitutto. È vero che la cifra finale e massima non potrà andare oltre i 52 milioni ma è altrettanto fondamentale ricordare che conterà, come sempre in queste trattative, la volontà del calciatore. La finestra di validità per la clausola è dall’1 al 15 luglio, un arco temporale che nel caso permetterebbe alla Fiorentina di muoversi di conseguenza una volta compresa l’indicazione di Kean che come sottolineato da Palladino è riconoscente per la fiducia data dal club e dal tecnico in tempi non sospetti. Ma le ambizioni della Fiorentina conteranno molto: quale sfumatura d’Europa verrà raggiunta? A quale traguardo ambiranno i viola la prossima stagione? Verranno aggiunti altri tasselli di qualità in linea col rinnovamento in atto? Fattori decisivi per trattenere Moise almeno un altro anno a Firenze. Non è una questione prettamente economica. Certo, la dirigenza viola (Commisso ha l’ultima parola ma sono il dg Ferrari e il ds Pradè a trattare in prima persona) potrebbe offrire al giocare il rialzo dell’ingaggio attualmente intorno ai 2.2 milioni. Ma è lo scenario che stimola ed esalta un talento. Chiudere al meglio questa stagione per poi fare un altro passo in alto la prossima potrebbe aiutare e non poco.
L’assalto a Moise nell’anno del Centenario e dei Mondiali
La premessa iniziale, però, rimane. Da adesso in poi, specie con l’avvicinarsi dell’estate, vedrete che tutti i top saranno accostati a Moise Kean. Tutti avranno i loro piani, tutti chiederanno informazioni e cercheranno di strappare il sì al giocatore tra Champions, fenomeni in rosa con cui condividere lo spogliatoio, cifre da capogiro, varie ed eventuali. Ma la risposta finale, quella decisiva e definitiva, in questo caso ancora di più con la clausola di mezzo arriverà sempre e soltanto dalle labbra del numero 20 della Fiorentina. Che adesso pensa soltanto a fare più gol possibili, a divertirsi, a esultare, a trascinare una squadra e una piazza. A giugno dovrà fare lo stesso con la nazionale. Poi arriverà il mercato e dunque la risposta definitiva. Sarebbe bello se Moise declinasse tutti i vari rumors per rimanere a Firenze un altro anno. Significherebbe moltissimo. Per le ambizioni del club nell’anno del centenario e per quella del giocatore nell’anno che porterà ai Mondiali. Yes, we Kean.