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A Moena con Mandragora, Jovic e Dodô, anche qualche giorno prima. Il ritiro sarà fondamentale in vista di un agosto di fuoco

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Mandragora c’è, Jovic e Dodô quasi. La Fiorentina potrebbe iniziare il ritiro di Moena già con tre tasselli nuovi e importanti in vista di un agosto di fuoco

Mandragora c’è, Jovic quasi e Dodô pure. La Fiorentina potrebbe, dunque, presentarsi alle visite mediche di inizio stagione con tre rinforzi già in città, per partire poi in direzione Moena con un nuovo centrocampista, un nuovo attaccante e un nuovo terzino destro da dare in dote a Vincenzo Italiano. A proposito, un anno fa, il 30 giugno, veniva ufficializzato l’approdo in viola dello stesso tecnico, con Torreira che sarebbe stato ufficializzato il 25 agosto e Odriozola il 28, con la stagione che a quella data aveva già visto la Fiorentina affrontare 1 gara di Coppa Italia e 2 di Serie A (la seconda fu col Torino proprio il 28). Avere tre pedine titolari già a partire dal primo giorno di lavoro potrebbe rappresentare un fattore determinante per le sorti della nuova stagione viola.

IN RITIRO. “Italiano? E’ un martello”. Così definivano il lavoro del tecnico viola i calciatori della Fiorentina che a Moena buttarono giù le basi per la stagione che, poi, ha visto la società gigliata raggiungere un piazzamento europeo. “Fare qualche punto in più” è l’obiettivo dichiarato dallo stesso Italiano, che vuol dire lottare per l’Europa fino al termine del campionato e far bene nelle coppe. Anche per questo, a maggior ragione in virtù di un calendario anomalo che vedrà subito un maxi tour de force continuo, che si protrarrà fino al Mondiale, tra le idee di Italiano e della squadra mercato c’era la volontà di partire per il ritiro col grosso della rosa già a disposizione. E così sarà, salvo inattesi dietrofront. L’allenatore viola, così, avrà modo di poter iniziare a lavorare sui princìpi tattici già dal primo giorno.

MANDRAGORA POST TORREIRA. Per una cifra di poco inferiore ai 10 milioni di euro, che saranno comunque scalati dai soldi che la Juventus deve ancora versare per Vlahovic, la Fiorentina sostituisce Torreira con Mandragora. Chiaro che l’ex Toro non sia ai livelli dell’uruguaiano. Ma non è già detto in partenza che non possa crescere ancora. Mandragora, infatti, era tra i prospetti più interessanti del calcio italiano fino ad un paio di anni fa, con un diritto di riscatto fissato a 20 milioni tra Juve e Udinese nel 2018, quando aveva appena 21 anni.

DODÔ E JOVIC. Il terzino dello Shakhtar classe 1998 Dodô potrebbe arrivare in viola per una cifra di poco inferiore ai 15 milioni, mentre per Jovic balla ancora qualcosa sulla formula, ma il suo approdo alla Fiorentina è ormai ad un passo. Sarà il serbo, dunque, il post Piatek, o forse il dopo Vlahovic, a seconda del rendimento che avrà e della formula con cui la società viola lo strapperà al Real Madrid (non è totalmente da escludere l’ipotesi diritto di riscatto o addirittura a titolo definitivo).

SIMILITUDINI. Una cosa accomuna tutti e tre, oltre alla data di nascita compresa tra il 1997 e il 1998: sono investimenti. Mandragora, infatti, potrebbe ampiamente rivalutarsi, mentre su Dodô pesa molto la situazione che sta vivendo lo Shakhtar col conflitto in Ucraina, visto che a dicembre scorso il Bayern aveva offerto 30 milioni di euro, ricevendo il no del club di De Zerbi. Jovic, invece, era stato pagato dal Real Madrid poco più di 60 milioni di euro nel 2019, per quanto da allora abbia fatto fatica a ripetere quanto aveva messo in mostra in precedenza. Se la Fiorentina dovesse strappare un buon accordo ai galattici, e il serbo dovesse far bene, potrebbe rivelarsi un ottimo affare.

FILOSOFIA. Il tutto, dunque, andrebbe a rispecchiare perfettamente la filosofia espressa da Commisso nei giorni in cui ufficializzò l’arrivo di Nicolas Gonzalez, con la volontà di puntare su calciatori di prospettiva, eventualmente da poter rivendere senza rimetterci troppo, piuttosto che su un calciatore di 29-30 anni che poi non sarebbe rivendibile (un esempio su tutti, Berardi). Piaccia o meno.

SOLO PRESTITO?. Se, invece, Jovic dovesse arrivare non a titolo definitivo, o comunque in prestito con un diritto di riscatto, la Fiorentina avrebbe messo un’ottima toppa, di alto livello, in attesa di capire cosa sia Cabral, sul quale la società viola ha investito più di 15 milioni nel mercato invernale che quest’anno, a differenza dello scorso semestre, potrà lavorare tutto il ritiro con Italiano. Una sorta di ‘presa di tempo’, che non entusiasma a livello di prospettive, ma avrebbe comunque un senso.  Molto, infatti, dipenderà anche da come andrà la stagione. Tutto, dunque, è ancora in divenire col mercato che apre oggi, almeno in maniera ufficiale. E già il mese d’agosto sarà di fuoco per la Fiorentina, tra un preliminare di Conference League già decisivo.

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