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Modulo, pressione e il ruolo dei centrocampisti: primi sorrisi per Palladino. Ma aspetta rinforzi

Palladino

Il gruppo sta già recependo le linee guida del nuovo sistema di gioco, ma è una squadra ancora molto provvisoria

L’undici proposto nel primo tempo contro la Primavera da Palladino è ben lungi dall’essere quello che poi il 17 agosto sarà di scena al Tardini, eppure qualche traccia di quello che, almeno per la prossima stagione, sarà il credo in partenza dei viola si è intravisto già domenica: 3-4-2-1 come modulo di partenza, impostazione dal basso, ampiezza sulle fasce con le sovrapposizioni dei «braccetti» sugli esterni di centrocampo e tanto pressing. Così scrive La Nazione.

ATTIRARE E SMISTARE. C’è un imperativo, in particolare, che l’allenatore dalla panchina ha gridato più volte ai suoi giocatori: «Attira!» è stato l’input arrivato forte e chiaro nel corso dei 90’ con l’Under-19, un invito a creare spazi sugli esterni grazie al fondamentale lavoro dei mediani che, oltre ad attirare su di sé la pressione avversaria, sono chiamati a smistare in fretta il pallone. Per adesso si tratta solo di un sorriso accennato, eppure il sentore è che – per quello che riguarda l’assimilazione del nuovo modulo – Palladino possa ritenersi più che soddisfatto. Il test con la Primavera, per quanto non eccessivamente probante, ha confermato che il vestito di partenza della sua Viola (il 3-4-2-1) calza a pennello a quei pochi interpreti che fin qui hanno avuto modo di lavorare alle sue dipendenze nella prima settimana di ritiro. Zero sbavature in difesa, tante penetrazioni in area di rigore e giusto qualche automatismo da rivedere in mediana, continua il quotidiano.

PRIMI SORRISI. Molto bene, in particolare, anche lo stato di forma di alcuni singoli: Sottil, assieme a Kean l’uomo più atteso di luglio, non solo ha dimostrato di aver spedito in archivio il problema alla spalla che gli ha tolto l’ultima finale di Conference ma ha già ripreso confidenza con la via del gol, trovando il primo centro della «manita» andata in scena domenica. Buone risposte poi anche da parte di alcuni baby di ritorno dai prestiti: a convincere, in particolare, sono stati Distefano e Munteanu in attacco (un gol e un assist a testa) e Krastev in difesa. Ma l’uomo su cui Palladino confida più di tutti tra i giovani è Lucchesi. 

IN ATTESA. Nonostante i carichi di lavoro sostenuti, Palladino si aspettava di vedere più avanti a livello fisico la sua squadra, che ci ha messo più di mezz’ora per entrare in partita domenica. A lasciare a desiderare – ma non certo per colpa del tecnico – è poi il fatto che quella vista per tutta la scorsa settimana sia una squadra ancora senza certezze in tutti i reparti: il lavoro di Palladino si vede già ma come può portare a frutti immediati se il mercato in entrata deve ancora praticamente iniziare?

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