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Moduli speculari e trequarti ‘fantasia’: Pioli sfida il tabù Allegri con ordine e sfrontatezza
Pioli non ha mai vinto contro la Juve, e non ha mai battuto Allegri. Contro la storia e contro i tabù, il tecnico viola se la giocherà allo Stadium con la sfrontatezza di chi ha a disposizione un gruppo di ragazzi ‘affamati’. Gente di gamba, di grinta, che ha voglia di stupire. L’esuberanza viola contro le certezze Juve, spensieratezza contro centimetri, titoli vinti ed esperienza.
Quattordici le partite di Pioli contro la Juve, con 11 sconfitte e 3 pari. Quattordici anche le sfide contro Allegri, per il tecnico viola, con il solito score: 3 pareggi, 11 ko e nessuna vittoria. Neanche quando Max allenava il Milan. Doppia bestia nera per il ‘fiorentino’ Pioli, che prima o poi dovrà pur interrompere la striscia negativa. Fiorentina e Juventus giocheranno sulla carta a specchio: entrambe con il 4-2-3-1, modulo variabile per entrambe. Soprattutto per quella trequarti ‘fantasia’ che rende elastici entrambi i sistemi di gioco.
Uomo contro uomo, sulla carta, non ci sarebbe storia. Sczeszny-Sportiello, Benatia-Pezzella, Asamoah-Biraghi, Matuidi-Veretout, Badelj-Pjanic (ma potrebbe giocare Bentancur), Dybala-Benassi, Chiesa-Cuadrado (o Gil Dias-Douglas Costa), Thereau-Mandzukic, Higuain-Simeone. Anche Sturaro-Laurini (o Bruno Gaspar) e Barzagli-Astori. In generale, insomma, serve una prova da squadra vera, perché con i singoli è chiaro che i bianconeri sono superiori.
Pioli si affida al nuovo gruppo, alla voglia di stupire e di sacrificarsi. Per aprire qualche crepa alle sicurezze della Juve, che pure ha cambiato non poco in estate. Con i nuovi che per ora non si sono integrati al meglio (da Howedes a Bernardeschi, da Douglas Costa a Matuidi). Un 4-2-3-1, quello viola, che in fase di non possesso vuol dire quasi 4-5-1. Normale sia così, quando si gioca allo Stadium. Ma vietato abbassarsi troppo, come confermato da Pioli: ecco perché gli esterni viola dovranno tenere bassi Asamoah e Sturaro, così come i centrocampisti cercare di alzare il baricentro e tenere Dybala e Higuain, ma anche Cuadrado, Douglas Costa o Mandzukic, lontani dall’area viola.
In fase d’attacco, invece, spazio alla ‘fantasia’. Intesa soprattutto come scambio di posizioni e inventiva. Primo compito appoggiare Simeone, spesso troppo solo e poco servito nelle prime quattro gare. Ma anche libertà nel tentare la giocata, l’uno contro uno e la superiorità numerica. La Fiorentina è la squadra che fin qui, in Serie A, ha tirato più in porta: segno che davanti sa produrre molte occasioni, con Pioli che chiede però fin dall’estate maggiore concretezza. E i viola sono anche quelli che hanno calciato più corner di tutti, con due reti messe a segno dai difensori. Altra arma importante, forse decisiva. Insieme all’atteggiamento. Quello sì, non andrà davvero sbagliato.