In assenza di Barone la macchina societaria e organizzativa della Fiorentina va comunque avanti grazie ai meccanismi creati dal dg
La società viola, scrive il Corriere Dello Sport, ha sempre avuto in Joe Barone il punto di riferimento, il deus ex machina che, in stretta, strettissima sinergia con Rocco Commisso, ha fatto funzionare la macchina Fiorentina. Compiti, ruoli, incarichi, tutto è stato assegnato e tutto ha sempre funzionato in automatico, e adesso?
Nei giorni in cui Barone sta combattendo la sua battaglia più importante, per la vita, il club viola andrà avanti continuando a seguire il ‘metodo-Barone’ nella gestione, all’interno di una struttura societaria che, va ricordato, prevede la figura dell’amministratore delegato nella persona di Mark E. Stephan, vero uomo di fiducia in Mediacom di Commisso (che ha assunto nel 1996), mente acuta e brillante di molte operazioni economico-finanziarie del colosso di telecomunicazioni di proprietà del magnate italo-americano. Stephan solo raramente si è visto a Firenze e mai o quasi mai – per quanto è dato di sapere – coinvolto nelle faccende calcistiche, ma il suo rimane un incarico di rilievo nella Fiorentina. Nel periodo di assenza di Barone qualcuno dovrà allargare le proprie competenze e i propri compiti. Per quello che riguarda la presenza del club viola in Lega Calcio, sarà coinvolto maggiormente il direttore sportivo Pradè, assieme al collaboratore Burdisso e al responsabile della comunicazione Alessandro Ferrari, sempre per quelle che sono le modalità conosciute e stabilite, lì in Lega ma anche nelle cose di campo e di mercato, tutti ambiti seguiti in prima persona da Barone. A loro Commisso chiederà un aumento di compiti e responsabilità. Seguendo un modello che ormai sa autogestirsi, anche e proprio grazie al lavoro di Barone.
Di
Redazione LaViola.it