Tablet in mano, maxischermo in bella vista e il figlio Gianmarco al computer pronto a mandare in onda le immagini chieste da babbo Stefano. Il professor Pioli insegna calcio, solo che stavolta gli alunni non sono giocatori ma giornalisti. «Fate finta di diventare calciatori della Fiorentina per un giorno», dice il mister subito dopo i saluti.
L’idea infatti è «condividere con i media i principi e le idee di lavoro usate ogni giorno al centro sportivo viola», come ha scritto la stessa Fiorentina sui social. E così l’allenatore parla ai cronisti come se stesse preparando una sfida di serie A, spiega la tattica, come si prepara una partita a tavolino e come si possono correggere gli errori commessi. Il motivo è duplice: Pioli (che già a Bologna aveva tenuto a lezione i giornalisti) vuole offrire nozioni tecniche a chi, per mestiere, il calcio lo racconta tutti i giorni. In più, in questo modo, aiuta la società ad «aprirsi alla città» nel modo migliore possibile: parlando di calcio, senza le tensioni dello scorso anno ma, anzi, con la voglia di far capire la mole di lavoro che c’è dietro alla costruzione di questa Fiorentina Millennials. Nell’ora e mezzo passata dentro la sala video del centro sportivo così, Pioli passa in rassegna pregi e difetti degli avversari, il loro modo di costruire l’azione, di sfruttare le caratteristiche dei loro calciatori migliori, l’atteggiamento in fase di non possesso palla e durante le palle inattive. Un lavoro che per lo staff tecnico viola inizia dai match analyst (tra cui c’è anche Gianmarco) e che continua con la scelta delle immagini più interessanti da parte di Pioli. L’idea ovviamente è non lasciar niente al caso, ma anche evitare di allungare troppo le sedute video per non disperdere l’attenzione dei calciatori.
All’incontro coi giornalisti Pioli accetta domande, interruzioni, obiezioni. Esattamente come avviene quando ad ascoltarlo ci sono Chiesa e compagni: il mister viola infatti vuole un gruppo il più possibile partecipe, anche se a volte le barriere linguistiche creano problemi. Le sedute video durante la settimana sono multiple. Se la domenica c’è stata la partita, alla prima occasione si analizzano le cose buone e gli errori commessi (di posizione, tattici o di scelte). Al giovedì invece si passa oltre. E si inizia a studiare l’avversario, finché ogni viola non sappia esattamente cosa fare in tutte le fasi della partita. Non basta però, perché la tecnologia oggi consente un’ulteriore passo in avanti: già durante l’intervallo, i match analyst danno a Pioli l’opportunità di scegliere e far rivedere alcune situazioni di gioco dei primi 45 minuti. In questo modo si può cambiar tattica in corsa o correggere la posizione di qualche giocatore. Qualche esempio? Meglio di no. La lezione, su espressa richiesta della Fiorentina, deve restare privata. Magari però, già da domenica prossima, la lezione del professor Pioli servirà ai cronisti per descrivere meglio le azioni o gli errori più importanti delle partite. In fondo di imparare non si finisce mai.
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Redazione LaViola.it