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Missione Europa: ora l’attacco è l’arma in più. Ma preoccupa la fase difensiva

Tredici gol fatti nelle ultime cinque partite, ma anche tante amnesie in difesa. Domani l’ultimo atto del girone di Conference, con poche chance di arrivare primi

Non ha realisticamente molte possibilità la Fiorentina di qualificarsi direttamente agli ottavi di Conference. Di sicuro domani a Riga la squadra di Italiano dovrà vincere sperando che il Basaksehir pareggi o perda contro gli Hearts (nel secondo caso ai viola potrebbe bastare anche un punto in Lettonia). Ma la buona notizia è che la Fiorentina sembra aver messo a fuoco una nuova strada, più consapevole e finalmente in evoluzione dopo gli innumerevoli esercizi di mira sbagliata. La criticatissima fase di attacco (tredici gol nelle ultime cinque partite) potrebbe essersi sbloccata dopo l’aggiustamento progressivo del modulo, fino al 4-2-3-1 visto a La Spezia. Così scrive La Nazione.

PUNTO DI FORZA. Verso il lungo break Mondiale, sarà meglio arrivarci con qualche accettabile obiettivo da raggiungere. L’attacco viola sembra essere finalmente diventato un punto di forza e anche Cabral ora rappresenta un’alternativa affidabile, dopo aver tenuto forte a livello mentale e nei rapporti con i compagni. La Fiorentina può contare – in termini di atteggiamento e funzionalità – su un interprete pronto all’uso, sfruttabile in combinazioni diverse grazie anche alla duttilità di Kouame.

MA LA DIFESA… Di contro, ora è la fase difensiva che crea maggiore preoccupazione. I gol presi contro Inter, Basaksehir e Spezia hanno avuto molti fattori in comune e fra questi l’assoluta impreparazione a fronteggiare i rilanci lunghi (o gli scambi in velocità) con la linea della difesa alta.

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