Rassegna Stampa
Missione compiuta, ma senza sussulti. Poca concentrazione e superficialità, Italiano non può essere contento
La Fiorentina passa subito avanti con il Cukaricki, poi però il risultato resta in bilico fino alla fine. Servivano altre risposte
Era chiamata a vincere e l’ha fatto, doveva sbloccarsi Nzola e questo è accaduto. Poteva rinsaldare la testa del girone di Conference League per poi gestire al meglio le ultime due sfide ed evitare così gli spareggi in pieno inverno. Missione compiuta, sotto tutti questi aspetti. Ma Vincenzo Italiano non potrà essere contento di quanto visto dalla sua squadra, che dopo pochi minuti trova la rete del vantaggio con il rigore di Nzola, al suo secondo gol stagionale in 16 partite. Così scrive La Repubblica.
SUPERFICIALE. Al gol di Nzola festeggiano i viola, sorride Italiano. Poi però accade poco altro. Nel gelo dello stadio di Leskovac, con 200 tifosi viola al seguito in Serbia, la Fiorentina non riesce a sfondare e a chiudere la gara già nel primo tempo come accaduto all’andata. Elevatissimo il possesso palla ma pochissime le reali occasioni per i viola, con Sottil che troppe volte prova l’uno contro uno commettendo errori di troppo che espongono i suoi alle ripartenze dei serbi. Ritmi bassi, troppe sbavature dettate anche da poca concentrazione e una superficialità che non dovrebbe trovare spazio. I serbi ritrovano fiducia, si accendono sul colpo di testa di Adetunji e poi con la clamorosa occasione che capita sui piedi di Kovac su cross di Ndiaye. Italiano forse si sarebbe atteso risposte più confortanti, specie da parte di quei giocatori in cerca di spazio e di una vetrina per dimostrare di essere preziosi.