Il talento belga ha portato brio e rapidità sotto porta. E ora Pioli vuole utilizzarlo a tempo pieno
L’importante è finire bene la stagione. La Fiorentina sente scricchiolii inaspettati. Mentre la Curva Fiesole continua a incitare i ragazzi viola al di là dei risultati, Pioli e la società sembrano allontanarsi, come l’Europa che si voleva raggiungere attraverso il campionato.
La Fiorentina ha dei limiti sicuramente strutturali. È giovane, qualità che sul terreno dell’esperienza in certe situazioni diventa un limite, ha una difesa che ha subìto dei colpi importanti ed è specialmente a centrocampo che le «falle» restano «falle». Ma, come riporta il Corriere dello Sport-Stadio, se in alcune occasioni ha mostrato i propri limiti è anche vero che la stessa giovane Fiorentina in diverse situazioni ha dimostrato anche una forza e una qualità importante.
In questo strano 2019 la squadra viola in alcuni casi ha dimostrato di aver trovato forse il cocktail giusto. Ci riferiamo ai due match decisivi per approdare alla semifinale di Coppa. Due gare vinte e che hanno aperto una porta importante. Parliamo dei successi ottenuti con il Torino e con la Roma. Due vittorie che hanno come denominatore comunque lo stesso tridente: Mirallas–Muriel–Chiesa e come arma aggiuntiva a gara in corso Simeone.
Dell’importanza di Mirallas, la Fiorentina si è accorta anche quando è entrato a gioco iniziato come con la stessa Lazio. Indispensabile, l’uomo in più al momento giusto. L’infortunio muscolare occorso contro il Napoli ha messo il tridente in difficoltà, ma adesso sta meglio e Pioli può cercare di utilizzarlo a tempo pieno. L’esterno belga, in più, ha una missione ben precisa. Vuole conquistarsi il riscatto, dimostrare di valere i 7 milioni necessari ad assicurargli il futuro a Firenze.
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Redazione LaViola.it