Doppia vittoria dal dischetto per la Fiorentina, che esibisce un super Lafont fra i pali ed una mira infallibile dagli undici metri.
Precisione dal dischetto, perché su 13 tiri sono arrivate altrettanti reti, e guanti d’oro, perché Lafont ha davvero conquistato tutti, tre penalty intercettati, personalità da vendere a dispetto dell’età e qualità tecniche. La Fiorentina vince la terza edizione della Cup of Traditions giocata a Duisburg: succede a Hertha Berlino e Aston Villa, ma soprattutto comincia col piede giusto la tournée tedesco-olandese che si concluderà tra una settimana con la Opel Cup. E’ vero, non è arrivato nemmeno un gol su azione nelle due gare, quella contro il Duisburg dove il portierino francese ha ipnotizzato per due volte gli avversari, e quella contro gli inglesi del Fulham si sono concluse 0-0, ma gli spunti non sono mancati. E, soprattutto, non sono state incassati nemmeno gol nei tempi regolamentari: pure Schurrle e Kebano si sono dovuti arrendere. Dall’intesa sempre crescente di Chiesa e Simeone, alla spregiudicatezza dei baby Vlahovic e Montiel, senza dimenticare la precisione mostrata da Norgaard in mezzo al campo.
Il bicchiere è mezzo pieno, aspettando dal mercato il tanto atteso rinforzo sulla corsia offensiva sinistra per completare quel tridente sognato dalla fine della scorsa stagione. Da valutare le condizioni di Thereau, uscito dopo 7 minuti di gioco per il riacutizzarsi di un fastidio fisico. Prima del fischio d’inizio, invece, Giancarlo Antognoni ha ritirato il «Guardian of Traditions Award» dedicato alla memoria di Davide Astori, il capitano che ha incarnato il vero spirito del calcio, «con passione, spirito combattivo e carattere» come è stato sottolineato anche in Germania.
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Redazione LaViola.it