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Editoriali

Il ‘minuto’ è passato, la Fiorentina è già in ritardo. In casa viola non si conosce il significato della parola ‘autocritica’…

Della Valle prima Corvino poi: proprietà e dirigenza fronte comune nel non ammettere i propri errori ai quali potrebbe aggiungersi Traorè. Sul futuro sappiamo solo che la Fiorentina partirà in ritardo rispetto agli altri

L’estate della Fiorentina si preannuncia ricca di tensioni, piena di incertezza e priva di una linea direttiva concreta. L’avventura a Firenze della famiglia Della Valle sembra al capolinea, ma l’operazione Commisso è tutt’altro che già chiusa, anzi. Quale sarà il futuro della Fiorentina in mano ad un nuovo proprietario? E se i marchigiani non dovessero vendere cosa bisogna aspettarsi dai prossimi mesi?

Domande a cui oggi non possiamo rispondere. Perché il ‘minuto dopo’ citato da Diego Della Valle nella sua famigerata lettera era evidentemente simbolico. Ma qui si parla di quasi una settimana, visto che l’atteso cda straordinario avrà luogo venerdì. Non c’è neanche un’eventuale scusa elezioni, visto che Nardella è stato riconfermato sindaco al primo turno. Ad oggi però la cessione della società non è certa e nelle ultime uscite di dirigenza e proprietà si sono osservati i soliti scivoloni comunicativi che hanno contraddistinto tutta l’era Della Valle, anche quella degli anni d’oro.

AUTOCRITICA, QUESTA SCONOSCIUTA. Errori comunicativi che si susseguono, suffragati da una totale mancanza di autocritica sia da parte della proprietà che da parte dei dirigenti da loro stipendiati. Per essere chiari: quando Diego Della Valle scrive una lettera imbufalita in cui si dice arrabbiato per le offese personali ha ragione. Si può contestargli di non comprendere bene cosa sia l’ambiente calcistico e a quali frizioni si possa andare incontro, ma non si può certo contestare al patron della Tod’s l’essere infastidito da offese personali o riguardanti la sua famiglia. Così come ha ragione quando ricorda i soldi investiti (in passato) sulla Fiorentina e i buoni risultati raggiunti fino a qualche anno fa.

Tanto oggettive le ragioni di Diego quanto è altrettanto inappellabile il fatto che non si possa scaricare le colpe su terzi senza fare la benché minima autocritica sul proprio operato. Di autocritica, di mea culpa, non vi è alcuna traccia nella lettera di Diego. Allo stesso modo, Corvino ieri sera ha ricevuto il Premio Cesarini e si è vantato per la milionesima volta dei suoi trofei raggiunti col settore giovanile senza interessarsi dei disastri compiuti dalla prima squadra. Ai tifosi poco interessa, quando sentono il dg pugliese elencare successi minori di fronte alla gestione fallimentare del nuovo corso della Fiorentina. E ancora, quando Corvino parla della stagione attuale parla di ‘qualcosa che si è rotto dopo la Lazio’, scaricando indirettamente la colpa ad altri senza ammettere alcuna responsabilità.

CASO TRAORÈ. A proposito, la gestione attuale della Fiorentina si arricchisce con un nuovo caso, quello riguardante Traorè. Dopo i tanti dubbi delle ultime settimane, le parole del presidente dell’Empoli hanno gelato i tifosi viola. Sì, perché quello che doveva essere un acquisto più che convincente rischia di diventare un enorme buco nell’acqua. Dalla Fiorentina fanno sapere di un presunto ‘gentleman agreement’ violato dall’Empoli e dal suo presidente con le dichiarazioni odierne, che il contratto non depositato in Lega deriva solo da dubbi sul ragazzo di natura di salute (questi sacrosanti, soprattutto se esternati dalla società che ha perso il suo Capitano per problemi cardiaci). Sarà del tutto vero ciò che dichiara la Fiorentina?

Tra i tifosi viola si percepisce un terribile senso di deja vu, di diatribe e teatrini visti troppe volte negli ultimi anni. Uno su tutti, anche se non c’era Corvino a capo dell’area tecnica della Fiorentina, il caso Salah. Forse l’Empoli si è reso conto di poter fare molti più soldi con la cessione di Traorè e sta forzando la mano. Forse la Fiorentina non è convinta a pieno di dover spendere quelle cifre per il talento classe 2000 e sta prendendo tempo. Alla fine, a farne le spese rischia di essere, come sempre, il comparto sportivo. Perché ad un centrocampo mediocre come quello dei viola farebbe grande comodo un talento dai piedi buoni come Traorè.

IN RITARDO PRIMA DI PARTIRE. Intanto, mentre le altre società hanno già lavorato e entrano nel vivo per costruire la squadra del futuro, la Fiorentina è ferma al palo. Qualunque sia il futuro a cui andranno incontro, i viola partiranno inevitabilmente in ritardo.

 

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