“Tra qualche settimana ne parleremo, ho tanto da dire ai nostri tifosi. È una minoranza che sta avendo questi atteggiamenti, soprattutto nei miei confronti. Negli anni tutti fanno degli errori, anche noi ne abbiamo fatti, ma a tal punto da avere un ambiente così a Firenze… mi lascia veramente con tanta amarezza, solo la passione mi fa andare avanti. Questo loro atteggiamento mi sta prendendo in contropiede. Non lo capisco proprio. Io le critiche costruttive le ho sempre accettate in questi anni, ma vedo una logica adesso che non capisco, va oltre. Ci devo pensare un attimo”. Le parole di Andrea Della Valle risuonano ancora sull’ambiente viola. Frasi dette a caldo dopo il pari di Reggio Emilia, sfogo per una situazione che va avanti da mesi. Dalla disastrosa serata con il Borussia, dai punti persi in casa con le medio-piccole. In generale, un rapporto tifoseria-Della Valle che da tempo viaggia sul filo del rasoio.
In quindici anni, del resto, diversi i momenti di frattura. Superati, spesso, con il confronto. Faccia a faccia. E poi anche con decisioni nette, a livello dirigenziale e tecnico. Ecco perché adesso serve, davvero, chiarezza. Ma soprattutto nei fatti. Andrea Della Valle parlerà alla città a fine campionato, come annunciato dallo stesso patron. Diversi i punti da definire: quali saranno i programmi? Quali i veri obiettivi? Ci saranno investimenti? E, sullo sfondo, un quesito che negli ultimi tempi sta prendendo velatamente corpo: i Della Valle resteranno a Firenze?
Tanti punti di domanda, così come tante questioni aperte e scelte discutibili degli ultimi mesi. Sulla gestione, sui rapporti, e anche sul mercato. Minoranza o no, sono diversi i tifosi che sono in ‘guerra aperta’ con la proprietà. Per i risultati e non solo. Critiche aperte su molti fronti, ma anche tanti tifosi ormai ‘stanchi’, nei quali vince il sentimento di apatia e rassegnazione. E in una città passionale come Firenze, è forse il segnale più grave. Basti pensare ad un Franchi non pieno neanche quando la Fiorentina era prima in classifica. E di contro, una parte di tifoseria che ‘critica chi critica’, come i fischi ai cori anti-Della Valle che ci furono durante Fiorentina-Torino di fine febbraio.
Ecco perché, al di là di tre partite finali del campionato, e di una rincorsa europea che a parole la Fiorentina vuole ancora tener aperta (“finché la matematica…”), deve arrivare presto il momento del confronto. Così, in questa situazione, “in un ambiente così” (cit. Bernardeschi), la frattura rischia solo di aprirsi ancor di più. Sabato, ad esempio, un altro pomeriggio ‘caldo’ al Franchi: arriverà la Lazio, non ci sarà ADV (in Oriente per lavoro) ma senz’altro sarà un altra tappa per la contestazione aperta del tifo viola. Dopo un altro passo falso che alimenta i rimpianti europei. Dopo le parole di Andrea Della Valle e Bernardeschi che non hanno certo placato il malumore della piazza.
Di
Marco Pecorini