Giunto a Firenze come riserva di Marco Alonso, Hrvoje Milic si è ritrovato a giocarsi il posto da titolare come esterno sinistro con Maxi Olivera. Classe ’89, una discreta esperienza internazionale, nasce e cresce come terzino di spinta. Pantaleo Corvino lo ha acquistato a titolo definitivo (1 milione di euro, ndr) con un contratto di due anni. Fino ad ora non ha impressionato, e a dirla tutta, non si intravedono grandi margini di miglioramento. Più volte Paulo Sousa, durante le partite, lo ha spronato, richiamato cercando di fargli capire i giusti movimenti. O più semplicemente spronandolo ad arrivare fino in fondo e crossare senza cercare lo scarico verso il compagno che gli sta dietro.
In confronto a Maxi Olivera riesce, forse, a dare qualcosa di più in fase difensiva ma sicuramente non pare essere un calciatore che possa fare la differenza. Sempre che giochi nel suo ruolo e non in quello di ala sinistra come nella sfida contro il Genoa di dieci giorni fa. Nonostante quello che si è visto sul campo, i brusii dello stadio nelle sue giocate c’è una dato curioso che lo riguarda: i due gli assist vincenti. Uno nella sconfitta esterna contro il Torino per il gol di Babacar e l’altro nel derby vinto contro l’Empoli.
Per carità, non sono dati eccelsi ma se posti in confronto agli altri passaggi vincenti dei difensori o terzini viola proprio male male non sono. In questa prima parte di stagione, con la maglia viola addosso ha collezionato 14 presenze totali (12 in campionato e 2 in Europa League) collezionando 3 cartellini gialli, tutti in Serie A. Da gennaio in poi, sono molte le partite che attendono la Fiorentina e ci sarà spazio e bisogno di tutti gli effettivi, da parte di Milic ci auguriamo con qualche assist decisivo in più.
Di
Lorenzo Matteucci