
Intervista al sito ufficiale viola e parole che sanno di saluti anticipati: una mossa in controtendenza rispetto al passato. Con una salvezza da conquistare
Prove tecniche d’addio in totale trasparenza. A salvezza ancora da conquistare e col malumore di Firenze che, in tempi recenti, ha raggiunto apici notevoli (sia per il rendimento della squadra che per la trepidante attesa con cui la città attende il rilancio del progetto Commisso), Nikola Milenkovic ha scelto di affidare a una lunga intervista una sorta di confessione a cuore aperto in cui, dopo quattro anni in maglia viola, ha sostanzialmente indicato la strada che porterà al suo addio alla Fiorentina al termine di questa stagione. Così scrive La Nazione.
30 MILIONI. Una mossa per la verità già nota ai più da inizio campionato – il serbo ancor prima che iniziasse il torneo aveva fatto sapere di voler andar via, evitando così ai suoi dirigenti l’imbarazzo di una separazione a parametro zero nel 2022 – e che la società aveva incassato senza troppi pentimenti, dal momento che da parte dell’entourage del serbo la chiusura circa l’ipotesi rinnovo era stata subito totale. In ogni caso, la partenza del classe ’97 frutterà una cifra intorno ai 30 milioni di euro (il difensore, nel 2017, era stato acquistato dalla coppia Corvino-Freitas per 5).
RIVOLTA DEI SOCIAL. “Posso solo dire un enorme grazie per tutto quello che mi hanno dato questa città, questa società e questi tifosi. Qua sono diventato un uomo. La Fiorentina mi ha accolto dal primo giorno come se fossi sempre stato qui e mi ha fatto crescere tanto”, sono state le parole di Milenkovic al sito ufficiale del club. Affermazioni che lasciano poco spazio a fraintendimenti e che sui social, di conseguenza, hanno riscosso non troppi consensi. Per la prima volta in tempi recenti, dunque, la società ha sancito (pur sempre tra le righe) l’addio di un proprio tesserato a stagione in corso, prendendosi il rischio di farlo in un rush finale di campionato in cui c’è in ballo ancora la permanenza in A e dove, oltretutto, a finire nel mirino della critica spesso è stato proprio il reparto difensivo.

Di
Redazione LaViola.it