Ore di attesa per la sentenza Uefa, ma la sentenza sembra già scritta. I tempi si allungano con il ricorso al Tas.
Tutti restano in attesa della sentenza Uefa sul Milan, che può essere pubblicata on line da un momento all’altro. Ieri il sito della associazione dei club è rimasto in silenzio, oggi potrebbe fare lo stesso o forse no. Di certo il verdetto sarà ufficiale al massimo entro lunedì, ma – week-end escluso – ogni ora è quella buona, scrive La Gazzetta dello Sport. Oggi, domani, o appunto lunedì 25. Quanto i giudici devono annunciare pare ormai scontato: dal ring di Nyon è stato il CFBC, l’organo di controllo finanziario dei club, a uscirne vincitore. E ciò che l’organo chiedeva era l’estromissione del Milan dalle prossime competizioni europee. Non solo: l’accusa si sarebbe mostrata particolarmente intransigente chiedendo anche una multa o una condizione di rientro, cioè un altro esame da superare per una futura riammissione.
DIFESA MILAN. Il Milan aveva cercato soprattutto di difendersi e schivare i colpi dell’avversario: lo scudo era un dossier di venticinque pagine a contenere la memoria difensiva rossonera, con allegato il documento di Elliott a garantire la continuità aziendale del club. L’assenza di notizie della giornata di ieri non andrebbe dunque interpretato come positiva: i giudici non avrebbero visioni discordanti ma tenderebbero all’unanimità.
MOTIVAZIONI E APPELLO. La mancata delibera di ieri pare piuttosto dovuta alla scrittura del dispositivo con le motivazioni, che la corte vuole il più preciso e puntuale possibile. La sentenza resterà appellabile ed è questa la direzione che il Milan vuol prendere: la strada porterà al Tas di Losanna in una decina di giorni per poi attendere per la prima settimana di luglio il responso definitivo.
I SOLDI DI LI. Per domani è prevista un’ulteriore scadenza: Se Yonghong Li non completerà l’aumento di capitale, con il versamento della rata da 32 milioni di euro, interverrà in surroga Elliott, che il proprietario del Milan dovrebbe poi rimborsare entro cinque giorni lavorativi. Pena, stavolta, l’intervento del fondo americano nella gestione del club.
Di
Redazione LaViola.it