La situazione molto critica del Milan, ieri investito da nuove voci di affondamento finanziario in Europa, continua a essere monitorata da lontano dalla Fiorentina. Non per gufare, ma per capire, scrive stamani La Nazione in edicola. Anche perché il mercato viola – alla luce di una possibile, se non probabile, riammissione in Europa League dalla porta di servizio dei preliminari – dovrebbe cambiare. Non molto, ma almeno un po’. Il ragionamento di partenza è questo: Pioli ha chiesto 16-17 giocatori sullo stesso livello, più un gruppo di giovani estratti dal vivaio sui quali poter puntare veramente in ottica valorizzazione, ma anche utilizzo concreto nella logica dei ricambi funzionali. Numeri sufficienti per affrontare campionato, Europa League e Coppa Italia? Dal 26 di luglio al 30 di agosto – nel caso superasse preliminari e doppio spareggio – la squadra viola dovrebbe giocare addirittura otto partite ufficiali, comprese le due di campionato. E questo sarebbe solo l’antipasto. Per frequentazione delle Coppe, la società sa bene esigenza di energie supplementari determini la partecipazione a una competizione internazionale (…).
La tesi è che Corvino abbia comunque avuto il mandato di costruire un gruppo che sia in grado di lottare per una posizione che varia dal quinto al sesto posto: una rosa dunque competitiva fin da subito, che avrebbe bisogno di essere «irrobustita» a livello numerico da giocatori intercambiabili, soprattutto in alcuni ruoli, considerato il surplus delle partite.
Quali saranno i mezzi a disposizione degli uomini-mercato viola, chiamati a individuare «quattro-cinque rinforzi di qualità ed esperienza»? Corvino dovrà essere un buon equilibrista sfoltendo la rosa (in uscita, oltre a Maxi Olivera e Cristoforo, anche Gaspar, Eysseric, più Tomovic e Sanchez rientrati dai prestiti), calcolando che la riduzione della rosa e il contemporaneo aumento del monte ingaggi potrà permettere di investire – appunto – sulla qualità di giocatori migliori. (…)
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Redazione LaViola.it