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Milan: conto alla rovescia per Silvio Berlusconi, domani ultima gara a San Siro

Berlusconi

Mancano due settimane all’alba di un nuovo Milan. È quella di venerdì 3 marzo la data buona per vedere passare di mano la società. È tutto pronto: notai, traduttori, catering con tanto di bottiglie pregiate da stappare al momento delle firme, con l’avvicendamento tra il vecchio e il nuovo Cda, la cui composizione è ancora in alto mare (dovrebbe essere a sette membri, almeno cinque cinesi con Fassone). Difficile pensare che qualcosa vada storto a questo punto, anche se il precedente di settembre potrebbe incutere un certo terrore.

Allora erano state le famose autorizzazioni dal Governo di Pechino a far slittare l’agognato closing (mai arrivate in questi mesi, suggerisce Bloomberg che sia una ripicca per la visita del Dalai Lama a Milano), oggi uno scoglio che non si parerà più di fronte a Ses. È confermato infatti che il denaro da versare a Fininvest – 320 milioni di euro – arriverà tutto da conti esterni alla Cina, transitando dal Lussemburgo: il famoso ‘Piano B’ sbandierato da Yonghong Li alla prima – e unica – intervista concessa all’Ansa, già in parte percorso con il prestito ottenuto dalle Isole Vergini Britanniche. Lo avrebbero voluto evitare: così facendo infatti Ses non potrà più quotare il Milan su una borsa cinese e rientrare così velocemente sull’investimento. La presenza nel fondo di Huarong (colosso finanziario pubblico con un fatturato di 11,3 miliardi di dollari) è sì data per certa ma non può essere fonte di sicurezza su investimenti futuri: Huarong infatti dovrebbe fungere solo da garanzia – economica e di reputazione – per gli altri consorziati. Sembra infatti che l’acquisizione del Milan sarà impostata sul debito, in un’operazione che richiama quella con cui la Red Football acquisì il Manchester United nel 2005: la sola – enorme differenza – è che gli investitori di quel fondo avevano un volto riconoscibile, quello di Malcolm Glazer, multimilionario americano, come referente, mentre il nome di Yonghong Li per Ses non suscita la stessa fiducia.

Entro la Fine di febbraio è attesa a Milano – e poi ad Arcore per la ratifica del passaggio di proprietà – una delegazione di Ses. Solo allora sarà svelata la lista completa dei partecipanti. Fininvest aspetta ma non ha dato scadenze: importante sarà vedere il denaro e avere una tracciabilità. I capitali infatti dovranno passare sotto la lente di ingrandimento tanto dell’agenzia delle Entrate quanto della Banca d’Italia. Dopo il closing getteranno la maschera sulle loro intenzioni: se speculative alla Thohir oppure se di ingenti investimenti alla Suning.

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