Un girone d’andata se n’è praticamente andato. E non salta agli occhi solamente la carenza di punti della Fiorentina in queste prime 18 giornate di campionato, così come la posizione in classifica, ma anche alcuni dati numerici. Uno su tutti quello relativo alle reti subite. C’era una volta, infatti, la miglior retroguardia della Serie A, seconda soltanto dalla Juventus. Fino alla tredicesima giornata, al rientro dalla sosta contro l’Empoli, i viola avevano subito appena 12 gol in 13 gare. Quattordici in diciassette partite, contando anche l’Europa. Una Fiorentina che subiva pochissimo, quasi nulla, con Tatarusanu tra i meno impegnati della Serie A dopo solamente Buffon. Sinonimo che non era solo una questione di fortuna, o di estremo difensore. Ma era tutto il pacchetto arretrato gigliato che concedeva pochissimo. Tanto che al Franchi in cleen sheet era ormai diventato abitudine. E nonostante le tre reti incassate dal Napoli, la difesa viola in casa è ancora seconda assoluta.
L’inversione di tendenza si è palesata dalla vittoria di Cagliari. Da quando cioè Sousa ha provato a dare alla sua squadra un imprinting più offensivo. Come se l’equilibrio trovato ad inizio stagione che vedeva la Fiorentina arrivare pochissimo al tiro ma compatta dietro, fosse andato perduto. E lo si vede dai numeri. Nelle ultime 8 gare tra campionato ed Europa la Fiorentina ha incassato ben 17 reti. Una media di due gol subiti a partita. Un po’ per una questione di manovra ed equilibrio, un po’ anche per il calo notevole di rendimento di Gonzalo Rodriguez ed Astori, lontani parenti dei muri invalicabili di inizio stagione. E non è un caso se l’ultima volta che la porta gigliata è rimasta inviolata risale al derby con l’Empoli di un mese e mezzo fa. Tendenza da invertire in maniera più che drastica.

Di
Gianluca Bigiotti