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Michele Uva: “Volontà del Comune di rifare il Franchi è molto forte. Serve buon senso”

Stadio Artemio Franchi

Uva torna a parlare di stadio: “la volontà del Comune per rifare il Franchi c’è ed è molto forte. Deve portare benefici a club e città”

Parla così Michele Uva, consulente del sindaco di Firenze Dario Nardella sul nuovo stadio, ex vice presidente dell’Uefa, a Nyon è stato per quattro anni nella commissione sull’impiantistica, al Corriere Fiorentino:

MODERNO E FUNZIONALE. “Un club come la Fiorentina ha bisogno di un impianto che diventi la sua casa e dove possa sviluppare e ampliare la sua comunità. Serve uno stadio che sia moderno e che porti dei benefici sia dal punto di vista sportivo che economico. L’icona di un popolo”. Il Franchi?C’è spazio per una profonda riqualificazione. Serve che porti benefici economici al club, ma anche vantaggi urbanistici alla città. Il Franchi si trova già in una zona molto bella di Firenze, a Campo di Marte. Ma tutta l’area sarebbe rivisitata e migliorata. Se possibile io ripartirei da qui. Però deve valerne la pena. Dipende dai vincoli che saranno imposti alla Fiorentina dal ministero. Se non sarà possibile trasformarlo in uno stadio moderno e funzionale, allora sarà meglio lasciar perdere. Se, per esempio, non fosse possibile coprirlo interamente, allora suggerirei di cambiare obiettivo. Perché nel 2020 non è più pensabile portare dei tifosi in un impianto vecchio e farli bagnare per novanta minuti e anche oltre. Gli stadi devono essere comodi e confortevoli. Io posso dire che la volontà del Comune per rifare il Franchi c’è ed è molto forte. E sono ottimista. L’obiettivo deve essere far lievitare i conti del club, migliorare la vita dei tifosi, rendere più moderna la città. Lo stadio è centrale nella vita di tutti i giorni, come la piazza o la chiesa. Serve un’opera all’altezza di Firenze”.

ATTORNO AL TAVOLO.Gli ultimi interventi sulla legge Nardella del 2013 hanno dato una bella spinta in avanti. Direi che adesso non ci sono più alibi. La volontà del Comune è forte e mi pare che l’indirizzo del presidente Commisso sia chiaro. Alla fine tutti vogliono la stessa cosa. Ora, secondo me, serve solo la pazienza di mettersi intorno a un tavolo per superare i problemi. È necessaria gente di buona volontà ma provata competenza. Firenze ce la può fare. Altrimenti il Franchi può diventare uno stadio per la comunità, magari abbattendo le curve. Un gioiello per tutti dove ci potrebbero giocare la squadra femminile, la Primavera, magari la Nazionale di Rugby. Uno stadio così farebbe gola alla Under 21. Ma non è questo il momento per certi discorsi. Firenze si merita il suo stadio per fare un salto di qualità. E il Franchi mi sembra un’opportunità che nessuno deve lasciarsi sfuggire”.

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