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Mezza rivoluzione…. da completare. Pioli deve integrare (in fretta) i nuovi

Quattro giorni alla fine del mercato (in entrata), poi l’esordio con la Samp. Doveva essere l’estate del consolidamento, ma alla fine è stata una mezza rivoluzione.

Dieci nuovi acquisti, tre cessioni (dalla prima squadra, più una quindicina di giovani piazzati e cinque calciatori a cui non erano stati rinnovati contratto o rispettivi prestiti) e altri 8-9 giocatori da vendere. Se non è una rivoluzione, poco ci manca. Una mezza rivoluzione da completare, a quattro giorni dalla fine del mercato italiano, visto che appunto c’è un ‘pacchetto‘ di uscite da concretizzare a breve. Entro il 17 agosto ma anche oltre, visto che in molti campionati (come Francia, Germania, Spagna, Olanda, Belgio e Grecia) il calciomercato terminerà il 31 agosto.

PRIORITA‘. Quello delle cessioni è il vero imperativo di questo finale di mercato. Per questione di soldi ma non solo, perché ad oggi la rosa di Pioli conta ben 33 giocatori. Tantissimi, anche per organizzare il lavoro quotidiano. Basti pensare che per la trasferta in Germania contro lo Schalke 04, nell’ultima amichevole, sono stati convocati 21 giocatori. Quelli sui cui, effettivamente, Pioli conta e che faranno parte del gruppo della nuova Fiorentina. Non facile, però, piazzare quegli 8-9 esuberi che ad oggi non hanno spazio: Maxi Olivera e Cristoforo hanno le porte chiuse in Sudamerica (mercato già chiuso in Uruguay, Argentina ed altri campionati), Thereau ha un ingaggio alto, per Saponara (pagato intorno ai 10 milioni tra prestito e riscatto) non si vuole fare minusvalenza sull’investimento fatto, così come su Dragowski (se parte, deve arrivare un dodicesimo, magari con più esperienza).

GLI ALTRI. Nell’operazione-sfoltimento rientreranno anche i giovani Sottil (ha ben impressionato in ritiro, ma davanti non avrebbe spazio), Hristov, Zekhnini e Venuti, mentre Montiel rimarrà per fare la ‘spola’ tra prima squadra e Primavera. Poi c’è il ‘caso’ Eysseric: in linea generale, nel tridente è chiuso da Chiesa, Pjaca e Mirallas, ma per condizione e ‘conoscenza’ degli schemi di Pioli potrebbe addirittura partire titolare a Genova contro la Samp. E magari poi essere ceduto in Francia entro il 31 agosto.

I NUOVI. Sarebbe una sorta di bis per l’ex Nizza, visto che già l’anno scorso iniziò la stagione con il suo club, giocando i preliminari di Champions, per poi arrivare alla Fiorentina. Una situazione comunque particolare, che apre la questione ‘nuovi arrivati’. Perché la Fiorentina di Pioli è ripartita sì da una base importante dall’anno scorso, ma è altrettanto vero che in alcuni ruoli chiave i nuovi devono ancora inserirsi. Il gruppo è sano, positivo, ma entrare in delle dinamiche di gioco costruite, magari venendo da un campionato diverso da quello italiano, può non essere facile, veloce e automatico. Restando nel tridente d’attacco, è chiaro che sia Mirallas che Pjaca hanno bisogno di tempo per integrarsi. Per conoscere gli schemi, i compagni ed anche per adattarsi al lavoro quotidiano di Pioli. Il bianconero, peraltro, deve anche ritrovare la miglior brillantezza fisica.

CENTROCAMPO ‘MULTIFUNZIONE’. In mezzo, invece, il nuovo arrivato Norgaard è l’unico mediano di ruolo, anche se ancora non sembra troppo integrato e pronto: normale per certi versi, ma a Marassi toccherà comunque a lui visto che Veretout (che comunque sarebbe adattato) sarà squalificato. Lo stesso Gerson deve ancora trovare tempi e ritmi per fare la mezz’ala, ma anche lui potrebbe essere dal 1′ a Genova. Ci sarà poi da inserire Edimilson nel gruppo: lo svizzero completa numericamente il centrocampo, che con i già citati, più Benassi e Dabo offre diverse scelte a Pioli. C’è però il ‘nodo’ regista. Nessuno, infatti, è un vice-Badelj per caratteristiche, e durante il pre-campionato si sono visti alcuni limiti di costruzione e fluidità di gioco. Il tecnico sta lavorando su altre soluzioni (Biraghi ‘regista’ aggiunto, la mezz’ala che si abbassa per impostare), ed è chiaro che è solo calcio d’estate e che poi l’inventiva e la giocata dovranno essere maggiormente ad opera del tridente offensivo. Ma il dubbio sulla qualità in mezzo, almeno inizialmente, resta.

VERSO L’ESORDIO. Qualche campanello d’allarme è suonato dopo gli ultimi 20′ contro lo Schalke, Pioli si è fatto sentire specie per quanto riguarda l’atteggiamento. “Abbiamo giocato non da Fiorentina, non deve più capitare. Ma saremo pronti per la Samp”, ha subito detto il tecnico. Chiaro che adesso si inizia a fare sul serio, c’è da integrare in fretta i nuovi e iniziare a fare punti. Quelli che contano davvero. “Aggrappàti ai risultati”, si dice spesso nel calcio. Quanto mai vero, nel momento della Fiorentina. Perché c’è una squadra che lavora sodo, una tifoseria da oltre 15.500 abbonati ma anche una bella parte di città che critica apertamente proprietà, dirigenza e non solo. Solo i risultati, quindi, potranno determinare l’umore generale di Firenze, divisa su tanti aspetti nelle discussioni quotidiane. Pioli lo sa, i ‘senatori’ del gruppo anche. ‘Insieme siamo più forti’, lo slogan della Fiorentina. Ma per far stare vicini i tifosi, la miglior ‘medicina‘ sta proprio nella maglia sudata e (soprattutto) nei risultati. Un anno fa, la doppia debacle iniziale Inter-Sampdoria complicò da subito i piani di Pioli. Quest’anno il discorso si spera possa essere diverso. E che tante scommesse fatte, con una squadra giovane e di potenzialità, possano subito risultare azzeccate e vincenti.

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