Analisi amara da Udine, nel mirino il rigore concesso ai viola per fallo su Bonaventura (grazie al supporto del Var)
Analisi amara in chiave Udinese sul Messaggero Veneto, dopo il ko con la Fiorentina. “Sembra che abbiano seguito sempre lo stesso maledetto copione le ultime due partite dell’Udinese, decise da una singola azione. Stavolta, con la Fiorentina, è stato un rigore a indirizzare la partita verso un binario in salita per i bianconeri. E se all’Olimpico giovedì sera – mentre i viola erano tranquillamente sul divano a riposarsi – era stato un errore personale, quello di Molina, a favorire la Roma, per valutare l’episodio chiave che ha fatto mettere la testa avanti alla squadra di Italiano dopo 13 minuti e 6 secondi di gioco bisogna scomporre l’azione per individuare i protagonisti”.
RIGORE. “Prima di tutto Bonaventura che si fionda come un falchetto sul pallone vagante in area e viene a contatto con Walace. A questo punto entra in scena l’attore protagonista, l’arbitro Davide Ghersini di Genova, una vita in serie B, chiamato dal piano di sopra per la mancanza di vocazioni che hanno costretto i vertici dell’Aia alla fusione tra le due “serie” per formare una Can unica. Ebbene Ghersini prima sorvola ma poi, richiamato dal collega Pairetto al Var, decide per il penalty dopo aver clamorosamente evitato di sanzionare l’evidente trattenuta di Vlahovic (braccia sulla spalla destra per impedire lo stacco) su Becao che non riesce a spazzare l’area. Il centravanti viola dopo le consultazioni sul campo realizza dal dischetto e da quel momento l’Udinese comincia un’altra partita, un po’ come era successo all’Olimpico, senza arrivare al pareggio”.

Di
Redazione LaViola.it