Sette gare prima di Natale, non solo decideranno gran parte del futuro della Fiorentina ma anche di molti giocatori viola
Come riporta La Repubblica Firenze, un mese per capire, per affrontare problemi, giudicare il rendimento dei giocatori, decidere chi va e chi resta tra gli ultimi arrivati, tra i quali, al momento, a detta di tutti, se ne salva solo uno ( due col portiere), che tra l’altro ha giocato un pugno di minuti facendo capire di essere un giocatore vero.
Il suo nome è David Hancko, classe ‘ 97, talento slovacco in cui la società crede molto e futuro titolare quando Biraghi emigrerà altrove. Forse a giugno, vedremo. Il ragazzino comunque ha personalità e gamba, lo dicono tutti e Pioli sorride, ma d’altra parte non può certo tirare fuori Biraghi, un nazionale, e neanche Vitor Hugo ( Hancko può giocare anche centrale), che è bravino e comunque è costato un botto ( 8,5 milioni). Hancko dovrà avere pazienza, anche se le occasioni arriveranno. Ma ora potrebbe essere il momento di altri due misteri di mercato, due investimenti estivi arrivati per la panchina ma di sicuro vogliosi di mettersi in gioco, anche perché è l’urgenza a chiamarli dentro. Niente di sicuro, ma Pioli ci pensa eccome.
Il primo è Ceccherini, difensore di ruolo e panchinaro di fatto. Una presenza in amichevole, due buche pazzesche e poi addio. Ma chi li smuove Pezzella e Vitor Hugo. Già. Solo che adesso Pezzella è out e Pioli deve fare una scelta: far tornare Milenkovic al centro riesumando Laurini per la fascia destra, o lasciare il serbo dov’è per dare gas all’ex del Crotone? Certo, tenerlo fuori con Pezzella in infermeria non sarebbe molto carino, ma il calcio è fatto anche di scelte difficili. Il difensore comunque ci spera: l’occasione c’è. Chissà.
IL CENTROCAMPO. Poi c’è Norgaard, che improvvisamente è spuntato dal nulla per riempire le pagine dei giornali con l’autocertificazione della propria esistenza. Se entra lui Veretout torna all’antico, cioè a dare il meglio di sè. Le sue possibilità sono elevate, anche se il suo esordio da titolare metterebbe da parte Gerson, che comunque è patrimonio della Roma. il che racconta anche l’orgoglio smarrito per strada dalla società. Sul brasiliano il discorso è molto complesso. E anche il suo futuro gira intorno a Norgaard.
Se il danese si rivela un bel colpo, Veretout torna nel suo ruolo e Gerson, che fino ad oggi ha brillato come un buco nero nell’iperspazio, dovrà riconquistarsi il posto o tornare a casa per essere piazzato altrove, cosa molto più probabile se il danese fallisce e Pioli pregherà i suoi parchi dirigenti di prendere un regista a gennaio. Comunque vada sembra certo che a stretto giro il francese torni a giocare da interno.
L’ATTACCO. Inutile dire che Pjaca e Mirallas hanno un mese di tempo per non rischiare di tornare in circolo sul mercato. Se il belga comunque come panchinaro di una squadra senza grandi ambizioni ci può stare, il croato rischia davvero un imbarazzante downgrade. La Fiorentina ha bisogno di assist e di gol, e soprattutto di smarcarsi dalla Chiesa- dipendenza. Una sensazione da squadra piccola, troppo piccola. In un mese tutto sarà più chiaro, ma già a Bologna capiremo qualcosa in più.

Di
Redazione LaViola.it