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Mercato, via chi non ha convinto. Caccia alle occasioni. EL: l’importanza di arrivare primi

Lunedì post partita decisamente amaro in casa viola, con l’ambiente gigliato già proiettato sull’impegno di giovedì in Europa League. La gara dell’Olimpico ha lasciato in dote aspetti da migliorare sia da parte di Montella – fase difensiva, approccio agli impegni che contano, solidità di squadra – che sul mercato. La sessione invernale di fatto si avvicina, e ben presto andranno prese delle scelte. Niente rivoluzioni, ovviamente, come ribadito dalla dirigenza più volte – sul mercato invernale investe pesantemente chi non ha già una buona ossatura di partenza, e non è il caso dei viola –, ma piccoli accorgimenti che potranno completare una squadra già competitiva. Il primo passo, però, sarà sfoltire la rosa dell’Aeroplanino, e soprattutto mandare a giocare quei calciatori che sin qui non hanno convinto e che, con il tecnico ex Catania, avrebbero ancora meno spazio soprattutto dopo la fine del girone di Europa League.

Il primo destinato alla partenza sarà Iakovenko, che non ha convinto nei minuti a disposizione soprattutto in campo europeo e che difficilmente potrà ancora avere occasioni. Ultima chance potrebbe essere proprio la gara con il Dnipro, anche se Montella è orientato a mandare in campo molti dei titolari contro gli ucraini per concludere al primo posto il girone. Altri due giovani, invece, si giocano la permanenza in viola in queste settimane di allenamenti: Rafal Wolski ed Ante Rebic, infatti, vanno sempre più verso un prestito a gennaio alla ricerca della giusta esperienza nel calcio italiano. Partiamo dal primo: il giovane polacco ha qualità tecniche indiscusse, ma fisicamente e tatticamente deve ancora crescere molto. Per lui in maglia viola appena 106′ in questa stagione, con il palcoscenico dell’Europa League da non poter sfruttare essendo fuori dalla Lista Uefa. È richiesto dal Legia Varsavia, sua ex squadra, ma è più probabile che rimanga in Italia per conoscere il calcio nostrano. Stesso discorso vale per Ante Rebic, che in questi primi mesi a Firenze ha avuto più di qualche problema. L’ambientamento difficile, l’infortunio iniziale (con polemica con la Nazionale croata) e qualche scampolo di partita per un attaccante dal futuro assicurato ma che non ha convinto l’ambiente gigliato per l’immediato. “Immaturo tatticamente”, ciò che trapela dallo staff della Fiorentina. Sarà quindi da valutare se per la sua crescita sia meglio andare a farsi le ossa in prestito (anche per il ragazzo giocare con continuità vorrebbe dire avere più chance verso il Mondiale), oppure crescere sotto l’ombra di campioni come Rossi e Mario Gomez. Quel che è certo è che Montella, come alternativa in avanti, preferisce al momento Ryder Matos, uno che le sue chance le ha sfruttate e come, in Europa League ma anche in campionato. Un giocatore già pronto, insomma. Poi ci sono Olivera, che partirà sicuramente a gennaio (c’è solo da trovare una soluzione gradita a giocatore e società), ed i giovani Bakic e Vecino, che comunque Montella vorrebbe tenere in rosa. Ilicic, invece, rimarrà a Firenze salvo dietrofront clamorosi: lo sloveno non ha convinto tra i mille problemi fisici accusati e una collocazione tattica da trovare, ma i 9 milioni di euro investiti in estate rappresentano un patrimonio che la società viola vuole sfruttare. Inoltre, da Montella a Pradè, sono tutti convinti che Ilicic, con la condizione fisica adeguata, possa finalmente riuscire ad esplodere in maglia viola.

Per quanto riguarda il mercato in entrata, invece, si proverà ad inserire qualche elemento di qualità in un’ossatura di base già competitiva. Si cercheranno e si monitoreranno, soprattutto, le occasioni, come sempre è stato fatto in questi mesi. In tal senso, Heitinga è più di un’idea e la Fiorentina potrebbe chiudere già a gennaio. L’Everton, infatti, non vuole rinnovare il contratto al difensore olandese classe ’83 ed ha ribadito più volte di volerlo lasciar partire già nel mercato invernale per non portarlo a scadenza. Più defilati invece gli altri parametri zero in orbita viola, Kaboul e Musacchio, in scadenza a giugno 2014: il primo non è il tipo di difensore bravo con i piedi che Montella vorrebbe per il suo gioco, mentre il secondo non lascerà il Villareal prima di giugno visto che è uno dei punti fermi della squadra di Marcelino García Toral ed è in lotta per un posto in Champions nella Liga. Potrebbe essere un’opportunità anche Julio Cesar, ormai separato in casa con il Qpr: il brasiliano partirà sicuramente a prezzo di saldo, ma la Fiorentina molto difficilmente tornerà indietro sulla decisione estiva di consegnare le chiavi della porta a Norberto Neto. In tal senso, accantonata anche la pista Agazzi, anche lui in partenza da Cagliari. Da monitorare invece la situazione di Lodi: il centrocampista, che Montella conosce molto bene dai tempi di Catania, non rientra tatticamente negli schemi di Gasperini al Genoa, ed il Grifone potrebbe lasciarlo partire a gennaio. Il regista napoletano, inventato centrocampista basso proprio dall’Aeroplanino in Sicilia, sarebbe il vice-Pek che Montella va chiedendo da tempo alla società. Possibile un prestito con diritto di riscatto, anche se il Genoa vorrebbe come contropartita uno tra Mati Fernandez e Ilicic: difficile, al momento, pensare alla partenza di uno dei due. Accorgimenti di mercato tesi a migliorare soprattutto il pacchetto dei comprimari di questa Fiorentina, a dare a Montella giocatori che possano far rifiatare i titolari senza troppa differenza di rendimento. In questo senso il recupero definitivo di Juan Manuel Vargas è già una vittoria per l’Aeroplanino e tutto lo staff viola.

Ma il vero acquisto di gennaio, il campione in grado di spostare gli equilibri la Fiorentina ce l’ha già in casa, e sarà ovviamente Mario Gomez. Il tedesco tornerà ormai in campo a pieno regime nel 2014, inutile ipotizzare un rientro anticipato che fungerebbe solo da antipasto per lo sprint in programma da dopo Natale. Una squadra, la Fiorentina, progettata in estate per essere cinica e solida con un bomber vero in attacco, privata fin da subito – ed ormai da 3 mesi – del suo riferimento offensivo per eccellenza. Rossi fin qui ha fatto anche oltre le aspettative, ma con Gomez sarà inevitabilmente un’altra musica: un innesto che nessuna altra squadra potrà permettersi nel mercato invernale.

Infine, veniamo al campo, perché prima del mercato ci sono le sfide con Dnipro, Bologna e Sassuolo. Gare che serviranno ad arrivare a Natale con ottimismo e punti in classifica. Anche contro gli ucraini sarà un impegno cruciale: ai viola basta un punto per concludere il girone E al primo posto, ma ottenere il primato sarebbe importantissimo per il futuro europeo. Ecco perché contro la squadra di Juande Ramos non ci sarà la consueta rivoluzione in campo vista invece contro Pandurii e Paços. Sarà gara vera, insomma, perché facendo risultato si andrebbero ad evitare, ai sedicesimi di finale, le prime dei gironi di Europa League e le migliori terze classificate nei raggruppamenti di Champions. Si scanserebbero, insomma, squadre forti e con esperienza europea come Tottenham (tra le favorite per il titolo), Lione, Siviglia, Valencia, Leverkusen/Shakhtar e Benfica. Certo, ci sarebbe comunque il rischio di trovare le peggiori terze della Champions, ma con grandi possibilità di pescare anche Swansea, Esbjerg, Waregem, Maccabi Tel Aviv, Dinamo Kiev/Rapid Vienna, Slovan Liberec/Friburgo o Paok. Tutta un’altra storia, dunque, per una squadra che, al di là del sorteggio, vuole essere protagonista in Europa League.

Autore: Marco Pecorini – Redazione LaViola.it
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