Editoriali

Mercato, non botti ma rincalzi. L’Atalanta fa calcio e cresce, per la Fiorentina è un modello?

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L’Atalanta è il vero fenomeno italiano (risultati incredibili in tre competizioni), e dispiace constatare che la Fiorentina ad oggi non possa fare una stagione del genere. Ma dov’è finita la Fiorentina? I viola storicamente vantano non solo un bacino d’utenza diverso ma anche risultati diversi e da sempre la Fiorentina lotta davanti ai bergamaschi, ma ora non è più così.

Come mai invece le posizioni si sono invertite? Ad oggi le due società fanno sport diversi, l’Atalanta incassa, reinveste e cresce, la Fiorentina incassa, reinveste in parte e cala (l’asticella si abbassa costantemente da qualche anno). A Bergamo hanno capito prima di tanti cos’è l’autofinanziamento e come si fa a farlo fruttare puntando sui giovani, a Firenze invece non si è ancora del tutto capito che autofinanziamento non significa per forza abbassare l’asticella e soprattutto qua non c’è un settore giovanile capace di sfornare numerosi talenti come quello bergamasco (Gagliardini, Caldara, Conti, Kessié, Spinazzola solo per fare qualche esempio recente).

Per una squadra in totale autofinanziamento e con ambizioni sportive ampiamente ridimensionate, una società come l’Atalanta può rappresentare un modello da seguire. Ma è questo il destino di una squadra gloriosa come la Fiorentina? Imitare l’Atalanta e sperare sempre di chiudere il bilancio in attivo?

Veniamo  al mercato di gennaio. Non ci saranno certamente grandi colpi da parte di Corvino sia perché gli affari a gennaio non si fanno sia perché di soldi, come sempre, ce ne sono pochi. E allora spazio alla fantasia con il direttore generale che punterà soprattutto a cambiare le alternative di Pioli cedendo giocatori inutili alla causa (Olivera, Cristoforo su tutti) per portare in casa calciatori di livello simile ma più funzionali al modello tattico del mister. A centrocampo i nomi più gettonati sono quelli di Cataldi, con la Lazio che però non fa sconti e chiede o un acquisto definitivo o un prestito con obbligo ad almeno 6/7 milioni di euro, e Viviani, fattibile solo per giugno. Sulla fascia sinistra si è parlato di Peluso ma non ci sono stati contatti con il Sassuolo e l’ex Juve dovrebbe restare in neroverde fino al termine della stagione nonostante l’apprezzamento di Corvino che dura da anni.

Viste le difficoltà sul mercato interno Corvino, come di consueto, monitora con attenzione ciò che avviene all’estero e di nomi sul suo taccuino ce ne sono diversi. Inevitabile però precisare che il mercato in entrata della Fiorentina è vincolato a quello in uscita quindi Corvino si muoverà solamente quando avrà la certezze delle partenze delle suddette riserve.

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