Mercato Fiorentina più che sufficiente, ma c’è rammarico per il mancato arrivo di quel colpo che poteva ridurre drasticamente la distanza con le prime sette
Si è chiuso senza botto finale il calciomercato della Fiorentina. L’esterno alto che sembrava quasi scontato dovesse arrivare alla fine non è pervenuto. Ed è dunque con un po’ di rammarico che i viola salutano la sessione estiva di calciomercato, con la dirigenza che alla fine non ha portato in dote quel quinto esterno che era stata l’unica richiesta pubblica di Italiano.
Il bilancio complessivo sulla carta resta positivo, con un paio di ‘se’ importanti. Se infatti a centrocampo i viola sono in sovrannumero, c’è da augurarsi che gli attaccanti titolari vivano una stagione senza infortuni, perché le alternative là davanti scarseggiano o convincono poco. Sugli esterni, infatti, la prima riserva ai titolari Gonzalez e Callejon è Sottil e subito dietro c’è Saponara, un ex esubero che l’esterno lo ha fatto solo allo Spezia (sempre con Italiano). Nello slot di centravanti non è arrivata una riserva di Vlahovic, con il solo Kokorin (che convince proprio pochino) a dargli il cambio. Un rischio non da poco, tanto che già oggi si comincia a ipotizzare un utilizzo di Gonzalez da centravanti in caso di defezione del 9 serbo. La coperta però a quel punto diventerebbe ancor più corta sugli esterni.
Sembra un po’ la situazione del mercato di due anni fa, quando si disse che alla Fiorentina rimase ‘il colpo in canna’ dopo aver corteggiato profili di altissimo livello come De Paul e il solito Berardi. Tuttavia, a prescindere dai nomi più o meno altisonanti – Berardi sarebbe stato un colpo che avrebbe portato la Fiorentina in un’altra dimensione -, dispiace che la dirigenza viola non sia riuscita ad accontentare anche solo numericamente la richiesta del proprio allenatore.
Il giudizio sul calciomercato condotto da Pradè, Barone e Burdisso non sarà forse altisonante, ma non si può nemmeno ritenerlo un mercato insufficiente. Sulla carta, i viola si sono rafforzati rispetto all’anno scorso e la dirigenza si è mossa seguendo un filo logico, andando a colmare diverse lacune dell’organico con giocatori provenienti da realtà affermate e soprattutto funzionali al calcio proposto dall’allenatore. È finalmente arrivato un regista, quel Torreira corteggiato per due anni; seppur in prestito secco è arrivato un terzino destro titolare come Odriozola; è arrivato un difensore di esperienza (anche se tutto da valutare) come Nastasic a sostituire capitan Pezzella. È soprattutto arrivato Nicolas Gonzalez, che ci ha messo due partite per fare innamorare il Franchi. Senza considerare che i viola sono riusciti a trattenere due pilastri come Milenkovic e soprattutto Vlahovic.
Tra le situazioni contrattuali in bilico proprio di Milenkovic e Vlahovic e l’operazione in prestito secco di Odriozola, alcune questioni lasciano qualche perplessità in vista delle future stagioni. Ma a guardare la Fiorentina versione 2020-21 ci si può ritenere soddisfatti. Certo, pensando al finale di mercato torna ancora quella parolina: rammarico. Perché sulla carta gli innesti non sembrano essere sufficienti a colmare il gigantesco gap con le prime sette di Serie A. Però ci si è avvicinati.
Adesso la palla passa nelle mani di Italiano. Ci si aspetta che sia proprio il tecnico gigliato l’upgrade più importante di questo calciomercato appena conclusosi. Ciò che si è visto fin qui fa ben sperare, grazie a un’idea di calcio chiara, brillante e moderna. La stagione è appena agli albori, Italiano da oggi ha la sua Fiorentina definitiva (grana nazionali a parte). Le prossime settimane ci diranno se il tecnico gigliato riuscirà ad abbinare al bel gioco (che siamo certi non mancherà) anche la cosa più importante: i risultati.
Di
Marco Zanini