Ancora un ricorso al Tar blocca il futuro della città su uno dei progetti più strategici. E ancora una volta l’area di Castello è al centro delle contese e delle diatribe.
Era troppo bello per essere vero. Il 10 marzo l’Acf Fiorentina presenterà il progetto del nuovo stadio. Peccato che sia stato pensato per un’area sulla quale c’è ancora la Mercafir, che non può spostarsi dove indicato dal Comune perché i proprietari del terreno hanno impugnato la decisione davanti al tribunale amministrativo regionale.
E’ di ieri la notizia che Unipol, attraverso il Consorzio per l’attuazione del Piano urbanistico esecutivo di Castello (società controllata dal gruppo bolognese), ha presentato un ricorso al Tar per contestare la revisione del Pue, il piano urbanistico esecutivo, che il Comune vuole modificare proprio per cambiare la destinazione d’uso e consentire il trasferimento in quell’area della Mercafir.
Solo in vista di questa soluzione i grossisti accettano infatti di lasciare l’area di Novoli e far posto così alla cittadella viola, che il presidente esecutivo della Fiorentina ha detto di essere pronto a presentare alla città in tutti i dettagli.
E adesso che succede? Si ricomincia tutto d’accapo? Che fine farà il nuovo stadio? Oppure si convincerà la Mercafir ad accettare una diversa localizzazione rispetto a Castello, tornando magari a ipotizzare l’Osmannoro?
In realtà l’assessore all’urbanistica Lorenzo Perra – che sta per cedere le deleghe al collega Giovanni Bettarini – è assai fiducioso, convinto che il ricorso di Unipol sia più formale che sostanziale.
«Il Consorzio ci ha sempre detto che avrebbe impugnato le delibere davanti al Tar – spiega Perra –. L’avevo già fatto presente anch’io in Consiglio comunale, così come lo avevo preannunciato all’assemblea della Mercafir, che è assai interessata a questo passaggio. Ma è una proceduta dovuta quella di Unipol. Come mi è stato ribadito più volte, essendo una società quotata in borsa, fin tanto non sarà avvenuto davvero la modifica del Pue, per loro c’è la necessità di tutelarsi con il ricorso al Tar».
Insomma, secondo l’assessore al’urbanistica il passaggio importante sarà proprio la modifica del piano urbanistico. L’amministrazione comunale resta convinta che al di là di questa evidente ostilità formale, in realtà il dialogo su cosa trasferire nell’area di Castello sia aperto e impostato verso buone prospettive.
«La linea dei ricorsi di Unipol non significa che non siano disponibili ad intavolare una riflessione tecnica e operativa sul da farsi – prosegue Perra – che è poi quella che stiamo portando avanti da mesi».
Con il nuovo ricorso, in sostanza, non si entrerebbe in una nuova fase «dove è cambiato o dove si è rotto qualcosa. Il punto è che nel diritto amministrativo esiste il principio dell’acquiescenza, per cui se a un certo momento smetti di tutelare i tuoi interessi, è come se tu facessi decadere le obiezioni fatte precedentemente». Questa l’interpretazione giuridica e politica.
Il gesto di Unipol, quindi, non sarebbe da leggere come un segnale di preclusione. «Anzi, ci hanno sempre confermato questa linea nonostante si siano messi a discutere con noi nel merito delle eventuali modifiche al Pue – conclude – . C’è una riflessione molto avanzata, perché siamo entrati nel merito delle questioni. La volontà resta sempre quella di raggiungere un punto di arrivo».
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Mercafir: il ricorso al Tar blocca l’iter per il nuovo stadio. E adesso?
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Redazione LaViola.it