
La leader di Fratelli d’Italia interviene sul dibattito politico sul calcio e ‘punge’ il ministro dello sport: “Sembra che il futuro del calcio sia solo suo”
«Abbiamo assistito alla personalizzazione di una discussione che avrebbe dovuto avere altri contenuti, altri toni, altre sedi. Spadafora ha inseguito una centralità e una visibilità inaccettabili, sembrava che il futuro del calcio fosse una cosa soltanto sua, ha peccato di possessività e egotismo». Parla così Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia al Corriere dello Sport.
‘OSTACOLO AFFRONTABILISSIMO’. «In casi come questo la politica dovrebbe avere l’umiltà di ascoltare chi ne sa di più, chi i problemi li vive direttamente. Spadafora farebbe bene a occuparsi dello sport di base, interessandosi delle piccole e medie imprese che finanziano le attività locali. Se non si interviene con dei sostegni efficaci si rischia un’ecatombe… I punti sono due. Il primo: noi di Fratelli d’Italia abbiamo chiesto più volte al governo i dati su mortalità e la letalità del coronavirus. Come si sa, la mortalità si riferisce all’intera popolazione e la letalità all’incidenza sui contagiati. Bene, i dati in nostro possesso dicono che la letalità è molto alta tra gli over 70, alta tra gli over 60 e non arriva all’uno per cento, 0,8, tra gli under 40. Cosa voglio dire? Che il dramma non solo sociale della morte di tanti anziani è spaventoso e devastante. Ma che per lo sport, e in particolare il calcio giocato da ventenni e trentenni seguiti con tutte le attenzioni possibili dalle loro società, il coronavirus è un ostacolo affrontabilissimo».
SECONDO PUNTO. «Non mi risulta che il calcio abbia chiesto aiuti economici al governo, è perfettamente in grado di fare da solo, se messo nella condizione di agire. Il calcio, oltre a essere una sorta di antidepressivo naturale, è un settore economico che genera ricchezza e distribuisce risorse anche agli altri sport e allo sport di base».

Di
Redazione LaViola.it