Il giovane classe 2000 parla del suo percorso in viola: “Responsabilità pazzesca, mi ispiro a Totti e Chiesa. Mi ricordo le parole di Davide…”
Marco Meli, 19enne della Fiorentina, ha parlato al Corriere dello Sport – Stadio. I suoi sogni? «Vincere con questa maglia e debuttare in prima squadra». Ovviamente con la Fiorentina.
VIOLA. Marco Meli davvero sogna la 10 sulle sue spalle? «Sì e viola. E’ una responsabilità gigantesca, lo so bene, ma io voglio lavorare per questo, senza fretta. Io alla Fiorentina sono arrivato a 7 anni. Sarei dovuto andare a Empoli, poi è arrivata la chiamata dei viola. La prima squadra doveva affrontare l’Inter, quella con Ibrahimovic, Zanetti, Cambiasso: avrei visto da vicino quei fenomeni e….non ho avuto dubbi su cosa scegliere (ride, ndr)».
PARAGONI. A chi vorrebbe assomigliare? «Se devo dire un 10, faccio il nome di Totti. Ma dico pure Federico Chiesa. Io sono più una mezzala, ma quando ho iniziato a giocare stavo davanti: mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, Chiesa però ha dei numeri straordinari».
GIOVANI IN VIOLA. «Uno stimolo: tecnica e carattere non mancano». A giugno, per altro, arriverà Traoré, un altro 2000. «L’ho affrontato all’ultimo torneo di Viareggio, quando è stato eletto miglior giocatore. E’ un fortissimo, ma soprattutto rapido palla al piede, tecnicamente molto dotato».
COMPAGNI. Vlahovic? «E’ uno che dà sempre il massimo, prima squadra o primavera per lui non fa differenza. Quando è con noi segna sempre». E Montiel? «Ha un sinistro pazzesco, ci potrebbe scrivere romanzi, credetemi. Ed è il nostro capocannoniere».
DAVIDE. Quale il consiglio che si porterà sempre dentro? «Quello di Astori, quando ci siamo conosciuti a Moena. Mi ha detto di dare sempre il massimo, di onorare questa maglia perché poi il calcio ti ripaga sempre. Aveva ragione e non smetterò mai di ringraziarlo».
Di
Redazione LaViola.it