Intervista all’ex centrocampista brasiliano, nelle vesti di doppio ex della sfida di domani al Franchi contro i salentini
Arrivato in Italia nel 1990 dopo aver vinto la Copa América col Brasile e svariati titoli nazionali con il Vasco da Gama, Iomar do Nascimento per tutti Mazinho, ha vestito le maglie di Lecce e Fiorentina. Tre stagioni in Serie A per poi far ritorno in Brasile al Palmeiras, dove disputa una grande stagione che gli permette di ricevere la chiamata per il Mondiale negli Stati Uniti, vinto proprio dalla Seleçao. Adesso, dopo aver provato l’avventura di allenatore in Grecia con l’Aris Salonicco, Mazinho lavora per l’agenzia The Player Management, dove cura gli interessi dei suoi figli Thiago e Rafinha Alcântara. In vista della partita di domani tra i viola e i salentini, LaViola.it ha contattato in esclusiva proprio l’ex centrocampista brasiliano:
Che ricordi ha della sua esperienza italiana?
“Un’esperienza molto bella. Il Lecce è stata la mia prima squadra nella mia avventura in Europa, ed è stato un inizio perfetto per me. Sono arrivato che nessuno mi conosceva e ho giocato una stagione fantastica. L’anno successivo mi sono trasferito alla Fiorentina, dove ho avuto un buon momento, anche se qualche infortunio mi ha frenato un po’. Nella seconda stagione a Firenze non ho avuto molte opportunità di giocare e quindi sono tornato in Brasile. Rimangono due squadre per cui nutro grande affetto e rispetto”.
Ha qualche rimpianto?
“In Italia ho imparato molto. Era un’epoca in cui che in Italia ti confrontavi con i migliori giocatori al mondo come Maradona, Van Basten, Rijkaard, Ancelotti, Baggio, Branca, Borgonovo e molti altri con cui ho avuto il privilegio di giocarci accanto o di affrontarli. Magari avrei potuto fare qualcosa in più, ma volevo riconquistare il mio posto nella Seleçao e questo era il mio grande obiettivo. Nella seconda stagione alla Fiorentina, l’allenatore mi considerava poco e quindi ho preferito tornare in Brasile: sono andato al Palmeiras e dopo aver fatto bene, sono riuscito a vincere il Mondiale, un trofeo che tutti vorrebbero vincere”.
Guardando al presente, che impressione le ha fatto questa Fiorentina?
“È una squadra che ha sempre degli alti e bassi. Quest’anno ritengo che la squadra sia forte. Ci sono giocatori importantissimi come Ribery, che nonostante l’età avanzata restano tra i migliori al mondo. Questa squadra credo abbia tutto per fare una buona stagione. Ha iniziato bene, poi ha avuto qualche difficoltà però credo che alla fine avrà una buona classifica. Tutte le squadre hanno dei momenti così, ma la Fiorentina per l’allenatore e i giocatori che ha, sono sicuro che uscirà da questi risultati negativi per raggiungere un posto in Europa, come ci ha sempre abituato”.
Domani al Franchi arriva il Lecce…
“In questa stagione non ho avuto modo di seguirlo molto. È una squadra che ha sempre cercato di stare in Serie A e di rimanerci. Ha pareggiato contro squadre importanti e si trova a un punto dalla zona retrocessione: ci sono ancora molte partite da giocare e spero che il Lecce possa restare in Serie A”.
C’è un giocatore della Fiorentina che l’ha impressionata?
“Sicuramente Ribery e Chiesa sono quelli che fanno la differenza in questa squadra. Ribery lo conosco bene, l’ho visto giocare tante volte nel Bayern”.
Ha nominato Chiesa, quale crede che sarà il suo futuro?
“Chiesa è un attaccante importante che interessa a tutte le grandi squadre. Questa credo che sarà l’ultima stagione di Federico alla Fiorentina, perché ha molte richieste. Non credo che il suo futuro sarà a Firenze, e credo sia maturo per giocare in un altro club. È un giocatore che farebbe comodo a tante squadre importanti, anche qui in Spagna. In questo momento magari si tende a criticarlo e a dimenticare ciò che ha fatto nelle ultime stagioni, ma rimane un giocatore forte”.
Questa estate a Firenze è arrivato il suo connazionale Pedro, lo conosce?
“Un attaccante giovane con un buon fiuto del gol. Credo che farà bene alla Fiorentina. Piano piano si adatterà al calcio italiano e avrà la sua opportunità. Per un giovane è difficile l’impatto con il campionato italiano, ma sono sicuro che Pedro farà bene alla Fiorentina perché è un grandissimo attaccante. Inoltre arriva da un infortunio e questo complica sempre un po’ le cose. Appena sarà pronto credo che saprà dare molte gioie ai tifosi viola”.
Chi invece sta facendo bene in Brasile è Gerson…
“Tutti i giocatori hanno bisogno di giocare con continuità e di stare bene nel proprio club. Gerson è un altro giocatore che ha iniziato nel Fluminense, ma non ha avuto fortuna in Italia, né alla Roma e né alla Fiorentina. Al Flamengo sta facendo bene: ha vinto la Libertadores, vuole avere un’opportunità con la Nazionale e credo che avrà presto una nuova chance in Europa”.
Negli scorsi mesi si era parlato anche di un interessamento da parte della Fiorentina per suo figlio Rafinha. Ci sono stati dei contatti?
“Non direttamente, ma c’era un agente che mi ha chiamato per informarmi di questa possibilità. Io sarei stato contento di questa opportunità per vederlo giocare a Firenze. Ha fatto una buona stagione all’Inter, dove si è adattato in poco tempo al calcio italiano. Se fosse tornato in Italia, alla Fiorentina, non ci sarebbero stati dubbi sul fatto che sarebbe stato di gradimento, perché conosce bene questo campionato”.
Magari questa possibilità si presenterà in futuro…
“Nel calcio tutto è possibile e non si può mai chiudere una porta. Non si può sapere cosa accadrà domani, magari riceveremo una proposta dalla Fiorentina o nuovamente dall’Inter. L’importante è che ora sia felice: sta giocando al Celta e sta tornando al suo livello”.
Di
Mattia Zupo