
E’ arrivato a Firenze in prestito con diritto di riscatto dal Penarol. I primi mesi sono stati i più difficili. Cambiare continente, mentalità, paese e cultura calcistica non è stato facile. Come non lo è stato capire ed entrare nei meccanismi di gioco della squadra di Sousa. Le qualità atletiche ci sono. Buon fisico, deve sicuramente migliorare nella fase difensiva e nelle coperture preventive. Come molti, se non tutti i sudamericani, predilige più la fase attiva.
Il suo sinistro lascia intravedere potenzialità molto interessanti. Il tecnico portoghese, inizialmente, lo ha impiegato in Europa League dove il livello qualitativo del girone non era il massimo. Nella manifestazione continentale ha collezionato 4 presenze, entrambe partendo dall’inizio. In campionato le sue presenze arrivano a 6. Anche qui partendo dall’inizio. La vera bocciatura, in campionato, è arrivata contro il Crotone quando fu sostituito dopo 45’. Non sempre le sue prestazioni sono parse all’altezza di una formazione che vuole lottare per i piani nobili della classifica ma, come detto, le qualità si intravedono. Non si può che migliorare, ci auguriamo.
Contro il Napoli aveva di fronte Callejon, non proprio l’ultimo arrivato. Olivera si è disimpegnato alla grande, salvando anche il risultato con un intervento sulla linea di porta. Il tutto non disdegnando di spingere in avanti per arrivare al cross o per creare superiorità numerica nella metà campo avversaria. In totale per l’uruguaiano quindi sono 10 le presenze con una sola ammonizione. In questo caso si sono dovuti fidare di Corvino, maestro nello scovare talenti a giro per il mondo a costi contenuti. La speranza è che l’esterno continui a migliorare nella fase difensiva senza per questo perdere la sua caratteristica migliore: la corsa e il suo sinistro. La testa e la scaltrezza di Nikola Kalinic ringrazierebbero. Con loro anche tutta la Fiorentina e i suoi tifosi.

Di
Lorenzo Matteucci