Dai mesi in tribuna a Firenze all’Apertura vinto in Paraguay, fino al rapporto con Pioli e molto altro, il terzino uruguaiano si è raccontato in esclusiva ai nostri microfoni
Finito ai margini della rosa nella prima parte di questa stagione, Maxi Olivera negli scorsi giorni ha vinto il suo primo trofeo in Paraguay con la maglia dell’Olimpia. L’uruguaiano, arrivato nell’estate 2016 con Paulo Sousa, conosce bene le dinamiche dello spogliatoio viola e per questo la nostra redazione ha deciso di contattarlo per commentare il momento delicato della squadra allenata da Vincenzo Montella:
Come procede la tua avventura in Paraguay?
“Bene, sono molto contento qui. È un’avventura nuova e diversa, ma sono felice e adesso molto di più perché abbiamo vinto il trofeo. Sono in in una grande squadra e in un gruppo fantastico. Domani giochiamo di nuovo e giovedì abbiamo l’impegno in Libertadores contro i peruviani dello Sporting Cristal: una settimana difficile, ma vogliamo finire bene. Sono venuto qui per giocare, che è la cosa più importante. Sto facendo abbastanza bene e voglio continuare così. Ho trovato la fiducia dell’allenatore e del Presidente che mi ha portato qua”.
Ti sei ambientato bene ma continui a bere il mate o ti sei adattato al tereré (tipica bevanda paraguaiana)?
“Sempre mate (ride ndr)”.
Che differenze hai trovato con il calcio paraguaiano?
“Un calcio simile a quello uruguaiano, meno veloce rispetto a quello italiano. In Italia ora tutte le squadre provano a giocare un calcio propositivo. Qui ci sono più contrasti e più pause”.
Come sono stati gli ultimi mesi a Firenze?
“Sono stati sei mesi difficili perché non ho mai giocato. I miei compagni mi hanno fatto sempre sentire uno di loro, in tutte le partite e in tutti gli allenamenti. Io ho lavorato per me, per farmi trovare pronto quando sarebbe arrivato il momento di andare in un’altra squadra”.
Come valuti la tua esperienza in viola?
“È stata una bella esperienza. I primi anni ho giocato abbastanza, poi è cambiato tutto. Sono andati via tanti compagni e ne sono arrivati altrettanti nuovi. È stato un grande cambiamento e per me non è andato nella maniera migliore. Però mi porto sempre ricordi molto belli di Firenze, una città bellissima, dei miei compagni e delle persone che lavorano lì. Adesso dovrei tornare perché devo sistemare delle cose, e sicuramente passerò a salutare perché nutro tanto affetto verso le persone che lavorano alla Fiorentina”.
Cosa ne pensi della stagione della Fiorentina?
“Non ho visto tutte le partite perché comunque con gli orari non è molto comodo, però ho continuato a seguirla anche perché sono molto legato ai miei ex compagni. So che non sta vivendo un bel momento: in Coppa Italia aveva raggiunto le semifinali però è stata eliminata. Ho parlato con qualche ex compagno e stanno vivendo un momento difficile. È cambiato l’allenatore e quindi ci vuole tempo. Ho parlato anche con alcuni ex compagni che erano stati allenati da Montella in passato e mi hanno confermato che è un grande allenatore. Speriamo che il prossimo anno sia diverso e di vedere la Fiorentina dove merita di stare”.
Ti aspettavi l’addio di Pioli?
“Non me l’aspettavo e i giocatori neppure. Ho parlato con i sudamericani e mi hanno raccontato che è stato un brutto colpo per loro. Adesso va tutto male. Credo che il mister abbia deciso di non continuare per tutto quello che stava vivendo”.
Com’era il tuo rapporto con lui?
“Era una relazione normale tra allenatore e giocatore. C’è sempre stato rispetto. Sicuramente non ero contento però ho sempre avuto rispetto per lui. Ha visto che avevo capito com’era la situazione. Io ho sempre dato tutto in ogni allenamento comportandomi da professionista. Prima che me ne andassi in Paraguay mi ha fatto sapere che aveva apprezzato il mio comportamento: per la Fiorentina e per i miei compagni ho sempre lavorato al massimo e la relazione con lo staff è sempre stata buona. Il mio amore e la mia passione per il calcio mi permettono di capire anche questo tipo di situazioni. Ho passato sicuramente giorni poco felici ma i miei compagni mi sono sempre stati vicino e quei sei mesi sono passati più facilmente”.
Nelle prossime gare della Fiorentina, Montella potrebbe dar spazio a Montiel che in una recente intervista ha parlato bene di te…
“Ha fatto molto bene con la Primavera in questa stagione e anche nei pochi minuti che ha giocato con la Prima Squadra. È un giocatore diverso, di quelli che non si trovano spesso. La Fiorentina sta lavorando bene con lui. Diventerà un grandissimo giocatore. Con lui abbiamo parlato sempre dal primo giorno che è arrivato: un bravissimo ragazzo a testimonianza della grande famiglia che ha alle spalle. Sicuramente sarà un aiuto per lui per mantenere sempre la testa sulle spalle. Per un ragazzo giovane non è facile giocare nella Fiorentina, ma penso che abbia tutto per far bene. Gli voglio molto bene. Dal primo giorno di ritiro noi sudamericani, che parlavamo la sua stessa lingua, abbiamo cercato sempre di metterlo nelle condizioni di far bene e lui ha sempre lavorato al massimo. Molti giovani quando arrivano alla Fiorentina pensano di essere già arrivati e sbagliano: lui invece ha tutto molto chiaro, è tranquillo e aspetta il momento per dimostrare il suo valore”.
Probabilmente la Fiorentina nella prossima stagione cambierà molti giocatori: c’è qualche sudamericano su cui sarebbe il caso di scommettere?
“Si, in Sud America sempre nascono giocatori forti e le squadre europee tendono sempre a guardare questi campionati. La Fiorentina in questo momento ha tre grandi come Pezzella, Simeone e Muriel. Al Peñarol ci sono alcuni giovani che sono stati convocati per il Mondiale U20 e lì sempre si vedono grandi giocatori. Stanno facendo bene l’esterno offensivo Brian Rodríguez, l’attaccante Darwin Nuñez e il terzino destro Ezequiel Busquets. Inoltre ci sarebbe anche un altro terzino destro, Giovanni González che recentemente ha esordito con la nazionale maggiore. Un altro giovane uruguaiano molto forte è il difensore Bruno Méndez del Corinthians, che ha iniziato come me nel Montevideo Wanderers ed ha già esordito in Nazionale. Poi mi piacciono Francisco Ginella sempre degli Wanderers, Santiago Rodríguez del Nacional e Thomás Chacón del Danubio. Anche qui all’Olimpia ci sono giovani bravi come Cardozo e Quintana, ma a me piace molto l’esterno Richard Sánchez, che ha 23 anni e gioca molto bene da diverse stagioni. Poi c’è Iván Franco del Libertad, che contro di noi ha fatto molto bene quando lo abbiamo incontrato e diventerà un grande giocatore”.
Quali obiettivi hai per il tuo futuro?
“Fino a dicembre ho un contratto con l’Olimpia. Sono concentrato e voglio fare bene. Voglio recuperare la migliore condizione perché era diverso tempo che non giocavo con continuità. I tifosi ci chiedono adesso la Copa Libertadres, che per noi è importante e vogliamo fare bene. Mancano ancora tanti mesi. A dicembre si vedrà se l’Olimpia mi riscatterà o se dovrò tornare alla Fiorentina. Qui mi hanno fatto sentire nuovamente un giocatore. Non dipende solo da me ma sarei felice di restare”.
Di
Mattia Zupo