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Matri e il compito non facile di entrare nella schiera dei grandi bomber viola…

La Fiorentina e il suo attacco. Una storia infinita di campioni che si sono avvicendati. Di bomber che hanno fatto innamorare Firenze a suon di giocate, a suon di gol. Nomi importanti che da sempre hanno emozionato, entusiasmato, che si sono esaltati con la maglia viola addosso, scrivendo pagine importanti della storia della società gigliata. Dall’artillero Pedro Petrone ad Alessandro Matri, l’ultimo arrivato in casa viola, di acqua – e di reti gonfiate – ne sono passate sotto i ponti.

A FIRENZE PER CONTINUARE LA TRADIZIONE. Così, arrivato in città martedì e presentato poche ore fa, l’ormai ex milanista, con la sua numero 32 addosso, avrà il compito, l’onere, non solo di non far rimpiangere gli infortunati Rossi e Gomez (con quest’ultimo che dovrebbe essere davvero prossimo al rientro), ma anche di dare un seguito alla grande tradizione di bomber viola. Matri, che di gol in serie A ne ha segnati 64 in 210 partite, e che ha sempre avuto come idolo Christian Vieri (un altro che, seppur di sfuggita, ha vestito la maglia della Fiorentina) è pronto per vestire i panni del nuovo goleador della squadra di Montella. È pronto per trasformare in gol la mole di gioco di un team, quello viola, che ormai è conosciuto per essere tra i più offensivi  del campionato, ma che senza quella coppia d’oro acquistata per far sognare i propri tifosi (stiamo parlando ovviamente di Rossi-Gomez) ha già dimostrato di avere qualche difficoltà in fase realizzativa. E allora è arrivato Matri. È arrivato con tutto il suo entusiasmo, con l’obiettivo di raggiungere in metà campionato la doppia cifra (una decina se non di più…), ma anche di riprendersi la giusta scena. Il palcoscenico di attaccante da…Nazionale. Con la consapevolezza di aver accettato un’impresa ardua. Perché la storia della Fiorentina, in fatto di attaccanti, è davvero molto esigente. 

UNA SCHIERA PRIMA DI LUI. Senza andare troppo indietro negli anni e andare a rispolverare i vari Petrone, Virgili, Maraschi, Montuori, Chiarugi, Bertoni, Baggio, Borgonovo, Diaz, ma restando ai tempi moderni, sono innumerevoli gli attaccanti che hanno fatto sognare. Qualcuno anche solo per una notte, altri per un paio di stagioni, o per una carriera intera. Dall’inarrivabile Batistuta (152 gol in 253 partite) al simpatico Baiano (25 gol in 108 partite), dal ‘velenoso’ – in campo – Chiesa (34 gol in 59 partite) al falco Oliveira (26 gol in 94 partite), dal folle e geniale Edmundo (12 gol in 37 partite) alla ‘sorpresa’ dell’Europeo del 2000 Nuno Gomes (14 gol in 53 partite), da un ancora acerbo Adriano (6 gol in 15 partite) all’implacabile Toni (55 gol in 94 partite), dal fenomeno Mutu (54 gol in 112 partite) alla promessa Pazzini (25 gol in 108 partite), dal veterano e ormai a fine carriera Vieri (6 gol in 26 partite) all’‘uomo di Prandelli’ Gilardino (48 gol in 118 partite), dal giovanissimo Osvaldo (5 gol in 21 partite), passando per Jovetic (35 gol in 115 partite) e Ljajic (15 gol in 78 partite), fino ad arrivare a Rossi-Gomez (14 gol in 18 partite per il primo, 2 gol in 3 partite per il secondo)… Senza dimenticare il bomber della rinascita, Cristian Riganò (57 gol in 94 presenze tra C2, B ed A): quanti sono stati! Forse qualcuno manca alla lista, ma nella storia sono stati veramente innumerevoli e assolutamente affidabili gli attaccanti viola. Caratteristiche diverse tra loro, ognuno col suo stile, prime o seconde punte che, a parte qualche eccezione, hanno segnato gol a raffica. E ora tocca a Matri, al quale viene chiesto di non tradire le aspettative. Di riportare la Fiorentina in Champions. Di restituirle la scena dell’Europa che conta. Di farle risentire la musichetta magica nelle fredde serate invernali del mercoledì sera. Forse una richiesta eccessiva? Troppa responsabilità? Forse. Ma per fare la storia a Firenze, serve osare. Serve raggiungere traguardi importanti. Timbrare il cartellino per lasciare il segno, in un modo o nell’altro. E siamo certi che il bel Matri non si farà sfuggire l’occasione per entrare a far parte, in maniera indelebile, della schiera dei grandi attaccanti della storia della Fiorentina.

 

Autore: Michela Lanza – Redazione LaViola.it
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