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Matic studia Allegri e fa soffrire la Fiorentina. Nzola, un rigore pieno d’ansia ma vincente

Ritmo agostano per la squadra di Italiano, giro palla scontato ed esterni senza guizzo. Ikoné da chi l’ha visto

La Fiorentina a Leskovac ha fatto un altro passo indietro. Ok, il tecnico Matic ha imparato la lezione dell’andata. Alla vigilia ha elogiato la Fiorentina per come ha comandato il gioco con la Juve ma la partita l’ha vista e studiata bene. Ha capito che il modo migliore per far soffrire la Viola è chiuderle gli spazi e stare in posizione. Così ha cambiato il suo modulo in un 3-5-2 con gli esterni Ndiaye e Nikcevic pronti ad aggiungersi alla difesa. La banda Italiano poi gli ha dato pure una mano giocando a un ritmo agostano, senza un guizzo da parte degli esterni e con un giro palla scontato. Per fortuna è arrivato all’alba il gol di Nzola, guarda caso nell’unica azione senza troppi fronzoli: lancio lungo di Bonaventura per l’angolano che sfuggiva a Vranjes e veniva atterrato dal portiere. Senza Gonzalez in campo è toccato a lui tirare il rigore. Un rigore pieno d’ansia, ma andato a segno. E’ stata la sola vera occasione della Viola, col Cukaricki povero tecnicamente, ma molto concentrato che è riuscito persino a spaventare Christensen quando in ripartenza Nikcevic ha pescato Adetunji per la zuccata, ma centrale, e quando dagli sviluppi di un fallo laterale, Kovac ha provato il tiro a sorpresa, a lato. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

BRIVIDI DI TROPPO. Il Cukaricki, davanti alla pochezza Viola, è riuscito a restare a galla nel primo round e trovare il coraggio per osare. All’alba del secondo tempo è partito forte e ha messo pressione alla difesa che, grazie soprattutto a Ranieri, non ha subito veri pericoli. Ma l’inerzia della sfida è cambiata e Italiano ha provato a riportarla dalla sua parte coi cambi. Parisi ha dato più vivacità e spinta e Brekalo perlomeno è stato dentro il gioco a differenza di un Ikoné da chi l’ha visto. Solo che il ritmo non è aumentato. Maxime Lopez, ancora lontano dalle sgasate del Sassuolo, si è limitato al compitino e Bonaventura non era in gran giornata. Senza idee in mezzo, gli esterni a corto di giocate e Nzola ancora giù (sostituito da Kouamé), la Fiorentina è stata pericolosa solo verso la mezzora con un tiro di Brekalo neutralizzato da Filipovic e una zuccata alta di Milenkovic. Stop. E prima aveva rischiato il pari su un’incursione di Ndiaye per Kovac in area che ha tirato alle stelle. Forse con Nico sarebbe stato diverso perché al momento è l’unico in grado di accendere la Viola.

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