A Firenze in molti pensano il contrario.
«Ah sì? Sbagliano. La mia storia lo dimostra, basta rivedersi le registrazioni o frugare negli archivi: ci sono stati momenti di conflitto senza distinzione di ascendente societario, chiamiamolo così. Perché dico sempre quello che mi passa per la testa e non quello che gli altri vorrebbero ascoltare».
Aggiungiamo un altro elemento di prova per sostenere questa tesi.
«Beh, in redazione arrivano le proteste dei tifosi di tutte le squadre… Credo che questa sia la migliore testimonianza che il lavoro è fatto bene e non ci sono parzialità. Da dieci anni l’editore mi chiede massima trasparenza e massima sincerità. So che sono fortunato a lavorare in un ambiente del genere. Perché in Italia c’è un problema serio…».
Quale?
«Se esprimi un’opinione calcistica si pensa che venga sostenuta per difendere qualcun altro».
Andiamo al punto caldo della questione.
« La Fiorentina, eh? Io non ho detto parole sconvenienti contro Andrea Della Valle, ci mancherebbe, gli ho solo fatto presente che è sbagliato cercare di orientare in anticipo i giudizi degli opinionisti. E ripeto che il rigore concesso su Savic è stato generoso, lo dico per la mia esperienza di ex giocatore. E’ un’opinione come le altre, non credo di aver mancato di rispetto a nessuno».
Andrea Della Valle ha messo in evidenza il clamoroso errore di Calvarese su Cuadrado.
«Quel rigore era netto, ma è sempre la stessa storia…».
Cioè?
«I presidenti vogliono moralizzare il calcio, chiedono fairplay, serenità, la Fiorentina in particolare si è impegnata tantissimo per questo e poi, per ogni torto subìto cominciano le solite lamentele. Straordinario invece Montella a non tornare sull’argomento, lui sì che ha dimostrato maturità e fairplay. Ai miei occhi è stato più utile un atteggiamento del genere rispetto a un pareggio contro il Napoli».
Vuole rassicurare Firenze assicurando che non ce l’ha con i viola?
«Non ho motivi per rispondere a questa domanda proprio perché sono assolutamente sereno e imparziale. Ho lodato tantissime volte la Fiorentina, i suoi dirigenti, i giocatori, l’allenatore. Non pretendo di essere ringraziato, ma rivendico la mia libertà».
«Ah sì? Sbagliano. La mia storia lo dimostra, basta rivedersi le registrazioni o frugare negli archivi: ci sono stati momenti di conflitto senza distinzione di ascendente societario, chiamiamolo così. Perché dico sempre quello che mi passa per la testa e non quello che gli altri vorrebbero ascoltare».
Aggiungiamo un altro elemento di prova per sostenere questa tesi.
«Beh, in redazione arrivano le proteste dei tifosi di tutte le squadre… Credo che questa sia la migliore testimonianza che il lavoro è fatto bene e non ci sono parzialità. Da dieci anni l’editore mi chiede massima trasparenza e massima sincerità. So che sono fortunato a lavorare in un ambiente del genere. Perché in Italia c’è un problema serio…».
Quale?
«Se esprimi un’opinione calcistica si pensa che venga sostenuta per difendere qualcun altro».
Andiamo al punto caldo della questione.
« La Fiorentina, eh? Io non ho detto parole sconvenienti contro Andrea Della Valle, ci mancherebbe, gli ho solo fatto presente che è sbagliato cercare di orientare in anticipo i giudizi degli opinionisti. E ripeto che il rigore concesso su Savic è stato generoso, lo dico per la mia esperienza di ex giocatore. E’ un’opinione come le altre, non credo di aver mancato di rispetto a nessuno».
Andrea Della Valle ha messo in evidenza il clamoroso errore di Calvarese su Cuadrado.
«Quel rigore era netto, ma è sempre la stessa storia…».
Cioè?
«I presidenti vogliono moralizzare il calcio, chiedono fairplay, serenità, la Fiorentina in particolare si è impegnata tantissimo per questo e poi, per ogni torto subìto cominciano le solite lamentele. Straordinario invece Montella a non tornare sull’argomento, lui sì che ha dimostrato maturità e fairplay. Ai miei occhi è stato più utile un atteggiamento del genere rispetto a un pareggio contro il Napoli».
Vuole rassicurare Firenze assicurando che non ce l’ha con i viola?
«Non ho motivi per rispondere a questa domanda proprio perché sono assolutamente sereno e imparziale. Ho lodato tantissime volte la Fiorentina, i suoi dirigenti, i giocatori, l’allenatore. Non pretendo di essere ringraziato, ma rivendico la mia libertà».
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Di
Redazione LaViola.it