Massa e Valeri vanno in castigo. Nicchi e Rizzoli: “Saranno fermati”

Arbitro e addetto a Var ‘messi in punizione’ dai vertici AIA, dopo gli errori di Fiorentina-Napoli. La linea soft della Fiorentina è stata apprezzata.

Indifendibili. E infatti nessuno li ha difesi, a cominciare dal presidente degli arbitri Nicchi e dal designatore Rizzoli: rimproverata e in castigo per almeno un turno l’accoppiata magica Massa-Valeri, che in Fiorentina-Napoli ha subito confezionato uno dei confetti più avvelenati per la credibilità del mondo arbitrale e _ questo è perfino più grave _ per l’affidabilità del sistema di controllo con i mezzi tecnologici messi a disposizione dell’addetto al VAR. «E’ stato come correre un gran premio, sulla linea di partenza vuoi fare benissimo poi sbagli alla prima curva», si è sfogato Nicola Rizzoli. Così scrive La Nazione.

CHE DISASTRO. I due clamorosi errori a sfavore della Fiorentina – la simulazione di Mertens e la trattenuta da rigore su Ribery – hanno certificato che Valeri e Massa non si sono capiti, o per motivi che sicuramente avranno chiarito al designatore Rizzoli e ai vertici arbitrali, non si sono aiutati. Il presidente dell’AIA ha riferito che Valeri si è giustificato parlando di «immagini poco chiare», spiegazione che non gli è servita per evitare una censura e un ulteriore rimprovero (in caso di dubbio avrebbe dovuto richiamare Massa al monitor). Ma poi: immagini poco chiare? Sabato sera Valeri poteva contare sul contributo delle 18 telecamere della produzione Sky e sugli otto monitor all’interno della saletta VAR che raccoglievano le immagini.

LINEA VIOLA. Pradè a caldo ha minimizzato l’argomento. Atteggiamento che è stato apprezzato da Nicchi e Rizzoli, al contrario durissimi con Massa e Valeri. Soddisfazione per la Fiorentina, alla quale nessuno restituirà i punti, ma almeno l’onore per la correttezza di una linea «ragionevole» decisa direttamente da Commisso. Che ha spinto per usare toni soft in attesa di ricevere spiegazioni e – come è successo – anche le scuse indirette per quello che è successo.